Papa: oggi la Giornata di digiuno e preghiera per Sud Sudan, Congo e Siria

L’ha ricordato Francesco a conclusione degli esercizi spirituali. Lo Spirito di Dio,  “vola anche fuori e lavora fuori” dalla Chiesa, “lavora anche nei non credenti, nei ‘pagani’”.


Roma (AsiaNews) – La “giornata di digiuno e preghiera per il Sud Sudan, il Congo e anche la Siria”, indetta per oggi, è stata evocata da papa Francesco nelle parole di ringraziamento che ha rivolto oggi, a conclusione degli esercizi spirituali a don José Tolentino de Mendonça, vice rettore dell’Università cattolica di Lisbona e consultore del Pontificio consiglio della cultura, che ha predicato gli esercizi, tenuti ad Ariccia, vicino Roma.

Il Papa ha detto anche che lo Spirito Santo “vola anche fuori e lavora fuori” dalla Chiesa che “non è una gabbia per lo Spirito”. “Lei – ha aggiunto -  ci ha detto ci ha fatto vedere come lavora nei non credenti, nei ‘pagani’, nelle persone di altre confessioni religiose: è universale, è lo Spirito di Dio, che è per tutti. Anche oggi ci sono dei ‘Cornelio’, dei ‘centurioni’, dei ‘guardiani del carcere di Pietro’ che vivono una ricerca interiore o anche sanno distinguere quando c’è qualcosa che chiama. Grazie per questa chiamata ad aprirci senza paure, senza rigidità, per essere morbidi nello Spirito e non mummificati nelle nostre strutture che ci chiudono”.

La Giornata di preghiera e digiuno per la pace è stata lanciata da Francesco durante l’Angelus del 4 febbraio. Nell’occasione egli aveva proposto l’iniziativa guardando “al tragico protrarsi di situazioni di conflitto in diverse parti del mondo” e invitando anche i fratelli e le sorelle non cattolici e non cristiani ad associarsi “nelle modalità che riterranno più opportune, ma tutti insieme”.

L’invito del Papa è stato accolto dal Consiglio mondiale delle Chiese il quale ha reso noto che nella sola Repubblica Democratica del Congo, oltre 4 milioni di persone sono sfollate e più di 13 milioni di congolesi assoluto bisogno di assistenza umanitaria. Stessa tragica situazione nel Sud Sudan dove 2 milioni di persone sono fuggite dal Paese, altrettanti sono sfollati interni e quasi i due terzi della popolazione hanno bisogno di aiuti umanitari.

Il card. Kurt Koch, presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani ha invitato il segretario generale del Consiglio mondiale delle Chiese, il pastore Olav Fykse Tveit a partecipare a questa Giornata di preghiera che diventa, ha scritto in una lettera, “un segno di solidarietà e vicinanza a coloro che soffrono in queste nazioni e soprattutto ai molti cristiani di diverse Chiese che vivono lì e, inoltre, un passo concreto nella testimonianza condivisa del Vangelo della pace, di cui il mondo ha tanto bisogno”. Il pastore Tveit ha raccolto l’invito che ha esteso alle Chiese del Consiglio, ricordando come siano proprio i bambini, i giovani e le donne ad essere le persone più colpite dalla crisi.

Dal canto suo la Comunione anglicana ha incoraggiato le proprie Chiese a prendere parte all’iniziativa lanciata dal Papa. I vescovi anglicani del Sud Sudan hanno invitato a pregare in particolare per i colloqui di pace in corso ad Addis Abeba.

Il Consiglio ecumenico delle Chiese cristiane del Sud Sudan ha scritto che questo evento “non ci fa sentire soli nella nostra sofferenza e nel nostro dolore e che il mondo ecumenico è con noi e ci sostiene nel nostro cammino verso la pace e la riconciliazione”.