In vendita l’unica lettera di Gandhi su Gesù Cristo

La missiva si può acquistare ad un prezzo di 50mila dollari sul sito di Raab Collection. È datata 1926 ed è appartenuta ad una collezione privata fino agli anni ’60. In essa il Mahatma sostiene che Cristo “è stato uno dei più grandi maestri dell’umanità”.


New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – È  in vendita l’unica lettera scritta dal Mahatma Gandhi su Gesù Cristo. Essa è acquistabile al prezzo di 50mila dollari sul sito di Raab Collection, che raccoglie alcuni tra i più rari documenti appartenuti a grandi personaggi storici come Napoleone, George Washington e Charles Darwin. Secondo Nathan Raab, presidente della collezione, si tratta di “una lettera potente, emozionante”. In essa il famoso teorico della “non violenza” afferma che Gesù “è stato uno dei più grandi maestri dell’umanità” e sostiene il rispetto di tutte le religioni.

La missiva è datata 6 aprile 1926 ed è stata scritta dall’Ashram di Sabarmati, in Guajarat. Indirizzata a Milton Newberry Frantz, un leader religioso cristiano degli Stati Uniti; il testo è scritto a macchina, mentre la firma è olografa. Alcune parole sono state cancellate e corrette a penna dallo stesso Gandhi.

Il venditore riferisce che la lettera è appartenuta ad una collezione privata fino agli anni ’60 ed è l’unico documento mai immesso sul mercato in cui il famoso leader indù parla della natura di Cristo. Gandhi risponde alla richiesta del cristiano americano, che aveva da poco pubblicato un libro sul cristianesimo. Egli scrive: “Caro amico, ho ricevuto la tua lettera. Temo che per me non sia possibile aderire al credo che mi hai inviato. Il sottoscrittore dovrebbe condividere la credenza che la più alta manifestazione della realtà invisibile sia stata Gesù Cristo. Nonostante tutti i miei sforzi, non riesco a cogliere la verità di tale dichiarazione. Non posso andare al di là della convinzione che Gesù è stato uno dei più grandi maestri dell’umanità”.

A proposito dell’armonia interreligiosa, continua: “Non credi che si debba ottenere l’unità religiosa non attraverso un’adesione meccanica al credo comune, ma con il rispetto del credo di ognuno? Ritengo che la differenza nelle religioni esisterà fino a quando ci saranno mentalità differenti. Ma a chi importa se tutte queste sono attaccate al filo comune dell’amore e della stima reciproca?”.