Mindanao, scontri con l’esercito: uccisi 44 islamisti del Biff

La serie di operazioni condotte la scorsa settimana nel sud del Paese ha anche portato al recupero di una dozzina di fucili, ordigni esplosivi improvvisati (Ied) ed una bandiera nera. Il portavoce dei ribelli dichiara che le perdite sono minori. Almeno 2.500 residenti locali si trovavano nei centri di evacuazione delle città di Mamasapano, Datu Salibo e Shariff Aguak.


Manila (AsiaNews/Agenzie) – Almeno 44 militanti islamisti del Bangsamoro Islamic Freedom Fighters (Biff - foto) sono rimasti uccisi in una serie di attacchi aerei ed offensive via terra condotte dalle Forze armate di Manila nella città di Datu Saudi Ampatuan, nella provincia di Maguindanao (regione autonoma del Mindanao musulmano), a partire dallo scorso 8 marzo. I vertici militari dichiarano inoltre che un soldato è stato ferito a morte da una granata durante il fine settimana, dopo che 25 presunti ribelli maoisti del New People’s Army (Npa) hanno attaccato il distaccamento militare della città di Balbalan, nella provincia di Kalinga (regione di Cordillera).

Secondo l’ufficiale a capo della Sesta divisione di fanteria, il gen. Arnel dela Vega, la serie di operazioni condotte la scorsa settimana nel sud del Paese ha anche portato al recupero di una dozzina di fucili, ordigni esplosivi improvvisati (Ied) ed una bandiera nera simile a quella utilizzata dallo Stato islamico (Is). Le ostilità sono scoppiate quando il Secondo battaglione di fanteria meccanizzata, comandato dal ten. Col. Alvin Iyog, ha intercettato l’unità Biff del comandante Peni a Sitio Lapitos, nei pressi di Datu Saudita Ampatuan.

Dela Vega riferisce che il numero di morti tra le fila del Biff è stato confermato dai residenti dei quartieri interessati dagli scontri, soprattutto quelli che sono stati evacuati. Abu Misri Mama, portavoce dei ribelli, dichiara che le perdite sono minori rispetto alla cifra comunicata dall'esercito. Da ieri, la tensione è rimasta alta nella città di Datu Saudi e nei villaggi vicini come Datu Unsay, dove sono stati schierati i soldati di Manila. Almeno 2.500 residenti fuggiti dai villaggi colpiti non sono ancora tornati a casa ed ora si trovavano nei centri di evacuazione delle città di Mamasapano, Datu Salibo e Shariff Aguak.