Tamil Nadu, passione di Quaresima: attaccati quattro centri di preghiera pentecostali
di Nirmala Carvalho

I luoghi di culto si trovano tutti nel distretto di Madurai. I pastori e i fedeli maltrattati con linguaggio osceno. I radicali indù minacciano di aggredire anche le case dei cristiani.


Mumbai (AsiaNews) – In Tamil Nadu sono state attaccati quattro luoghi di culto pentecostali. Lo denuncia Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), che condanna “la crescente intolleranza contro la fede cristiana e la violazione delle garanzie costituzionali di libertà di culto e di praticare [la propria fede]”.

In India in effetti non si fermano le violenza contro la minoranza cristiana nemmeno in questo periodo di Quaresima. Il leader cristiano lamenta che a Madurai i centri di preghiera “sono stati minacciati di interrompere tutte le attività [legate al culto cristiano]. Nella laica India i gruppi di estrema destra sono incoraggiato dall’assenza di volontà da parte dell’amministrazione di tenere sotto controllo questi elementi comuni che portano avanti il loro regno del terrore contro la minuscola, vulnerabile e spesso molto povera comunità cristiana”.

Lo scorso 11 marzo un centro di preghiera della chiesa pentecostale di Sikkandar Chavadi, nel distretto di Madurai, è stata vandalizzata e copie della Bibbia sono state bruciate da membri di gruppi radicali indù. Il rev. M. Ravi Jacob, pastore del centro, appartenente alla Rhema Church, ha raccontato di essere stato attaccato da più di 10 persone, compreso uno che era scortato da una guardia del corpo. “Gli uomini hanno utilizzato un linguaggio offensivo contro me e mia moglie”, riporta, e aggiunge che gli aggressori hanno preso e bruciato in mezzo alla strada le Bibbie, il suo cellulare e altri oggetti personali.

Gli stessi criminali in seguito si sono recati in altri tre centri liturgici pentecostali nelle zone vicine e hanno insultato i pastori e i fedeli e minacciato di colpire le case dei cristiani se entro una settimana essi non obbediranno all’ordine di chiudere le chiese. Il rev. Jerome Jegatheesan, pastore della Bethesda Varthaiyin Jeba Veedu Prayer Home a Koodal Pudur, riferisce che l’attacco è avvenuto circa due ore dopo il primo episodio a Sikkandar Chavadi. “Ci hanno maltrattato con parole oscene – dice – e ci hanno chiesto di fermare le attività”.

Il rev. Sasi Sugathiya, pastore della Living God Church, fa sapere che altre due case di preghier sono state assalite e minacciate nel distretto di Koodal Puthur. Il video dell’assalto ad una di queste è stato pubblicato su Facebook da un gruppo di sedicenti membri dell’Hindu Munnani e ha fatto il giro della rete. N. Manivannan, sovrintendente della polizia di Madurai, ha registrato il caso contro ignoti in seguito alla denuncia del rev. Jacob contro 10 esponenti del movimento. “Abbiamo identificato tre persone – afferma – ma non abbiamo ancora arrestato nessuno”.