Vescovo di Hong Kong: in Cina una sola Chiesa

Città del Vaticano (AsiaNews) – In Cina ormai la Chiesa è "una, santa, cattolica, apostolica e romana" e non si può più parlare di 2 Chiese, tanto che se il governo dovesse prenderne atto, vedrà anche "la convenienza di venire a una normalizzazione" con la Santa Sede. L'ha detto al Sinodo mons. Giuseppe Zen Ze-kiun, vescovo di Hong Kong. In Cina, ha spiegato, quasi tutti i vescovi ufficiali in Cina sono stati in realtà "legittimati dal Papa".

"La Chiesa in Cina - ha detto il vescovo intervenendo, in italiano, di fronte ai circa 250 padri sinodali - apparentemente divisa in due, una ufficiale riconosciuta dal governo e una clandestina che rifiuta di essere indipendente da Roma, è in realtà una sola, perché tutti vogliono stare uniti al Papa". "Dopo lunghi anni di separazione forzata - ha spiegato ancora il vescovo - la stragrande maggioranza dei vescovi della Chiesa ufficiale, sono stati legittimati dalla magnanimità del Santo Padre". Mons. Zen non ha specificato se solo da Giovanni Paolo II o anche da Benedetto XVI. "Specialmente negli ultimi anni - ha proseguito - risulta sempre più chiaro che i vescovi ordinati senza approvazione del romano Pontefice non vengono accettati né dal clero né dai fedeli". "Si spera che davanti a questo 'sensus Ecclesiae' il governo di Pechino veda la convenienza di venire a una normalizzazione della situazione, anche se gli elementi 'conservatori' interni alla Chiesa ufficiale vi pongono resistenza per ovvii motivi di interesse".

Il vescovo di Hong Kong ha anche definito "una buona opportunità" l'invito che il Papa aveva rivolto a quattro vescovi cinesi a partecipare al sinodo, "ma sembra sia sciupata". In proposito, l'accenno di mons. Zen ad elementi "conservatori" all'interno di ciò che resta della Chiesa "patriottica" ed alle loro "resistenze" conferma che le resistenze a consentire la partecipazione dei 4 vescovi a Sinodo sia venuta a resistenze non tanto del governo di Pechino quanto dall'Associazione Patriottica. "L'eucaristia ben celebrata - ha concluso mons. Zen - potrà certamente accelerare la venuta della vera libertà religiosa per il popolo cinese".