Papa: cristiani e buddisti ‘intensifichino il loro rapporto’ e si conoscano meglio

Francesco ha ricevuto una delegazione buddista tailandese. Cristiani e buddisti “siano nel mondo testimoni dei valori della giustizia, della pace e della tutela della dignità umana”. Dialogo e pace nell’incontro con una delegazione delle religioni Dharmiche.


Città del Vaticano (AsiaNews) – Buddisti e cattolici “intensifichino il loro rapporto” e si conoscano meglio. E’ l’auspicio espresso da papa Francesco nel saluto che ha rivolto stamattina a una delegazione buddista dalla Thailandia, ricevuta prima dell’udienza generale nell’auletta dell’Aula Paolo VI.

“Vi accolgo molto volentieri – ha detto Francesco - e vi ringrazio per il dono prezioso del vostro Sacro Libro tradotto in lingua contemporanea dai monaci del Tempio Wat Pho. Si tratta di un segno tangibile della vostra generosità e dell’amicizia che ci lega ormai da lunghi anni, un cammino fatto di piccoli passi. Ricordo in particolare l’incontro in Vaticano tra il Beato Papa Paolo VI e il Venerabile Somdej Phra Wanaratana, la cui effige è esposta all’ingresso del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, che in questi giorni avete avuto occasione di visitare”.

“È mio vivo desiderio che buddisti e cattolici intensifichino il loro rapporto, progrediscano nella reciproca conoscenza e nella stima delle rispettive tradizioni spirituali, e siano nel mondo testimoni dei valori della giustizia, della pace e della tutela della dignità umana. Rinnovando la mia gratitudine per questo incontro – ha concluso - su tutti voi invoco le benedizioni divine di gioia e serenità”.

In precedenza, a Santa Marta, Francesco aveva incontrato una delegazione delle religioni Dharmiche, che hanno partecipato al convegno su “Dharma e Logos. Dialogo e collaborazione in un’epoca complessa”, che ha avuto luogo ieri a Roma. Una iniziativa, ha ricordato Francesco, che coinvolge cristiani, induisti, buddisti, giainisti e sikh.

“Dialogo e collaborazione sono parole-chiave in un tempo come il nostro che, per un’inedita complessità di fattori, ha visto crescere tensioni e conflitti, con una violenza diffusa sia su piccola sia su grande scala. Pertanto, è motivo di ringraziamento a Dio quando i leader religiosi si impegnano a coltivare la cultura dell’incontro e danno esempio di dialogo e collaborano fattivamente al servizio della vita, della dignità umana e della tutela del creato”.