Moon vola a Washington, ma i dialoghi con Pyongyang restano sospesi

Ancora dubbi sul futuro del summit fra Kim e Trump. Pyongyang invia segnali ambigui. Silenzio del Nord sulla lista di giornalisti sudcoreani per la distruzione del sito nucleare. Oggi, bloccato un incontro fra gruppi civici coreani. Pyongyang richiedere la restituzione di disertori “rapiti” in Cina nel 2016. Quotidiano ufficiale nordcoreano: è “folle” dipendere dall’esterno per lo sviluppo, attenzione agli “imperialisti”.


Seoul (AsiaNews/Agenzie) – Dialoghi sospesi fra le due Coree e segnali ambigui da Pyongyang. È in questo contesto che il presidente sudcoreano Moon Jae-in è partito stamane per Washington.

Domani, Moon incontrerà la controparte Usa Donald Trump in vista del summit Usa-Corea del Nord con Kim Jong-un, previsto per il 12 giugno a Singapore. Un vertice che al momento sembra in dubbio: dopo la minaccia a ritirarsi di Pyongyang, in risposta alle esercitazioni militari congiunte e alla controversia sul “modello libico”, il Paese socialista invia messaggi contraddittori attraverso la propria stampa e con alcuni silenzi significativi.

In particolare, è significativo che Pyongyang non abbia ancora risposto alla lista di giornalisti proposta di Seoul per lo smantellamento del sito nucleare di Punggye-ri. Il 12 maggio, la Corea del Nord ha annunciato che avrebbe distrutto il centro di sperimentazioni e che la cerimonia sarebbe stata aperta a giornalisti sudcoreani, americani, cinesi, russi e inglesi. “Oggi, i canali di comunicazione sono chiusi – riporta un funzionario sudcoreano, in condizione di anonimità – la lista dei nostri giornalisti non è stata inviata”. Tuttavia, alcuni esperti definiscono improbabile che il Nord decida di cancellare la programmata demolizione. Secondo 38 North, un sito americano che monitora gli sviluppi in Corea del Nord, alcune immagini satellitari rivelano la costruzione di un palco da cui si potrebbe osservare lo smantellamento. Inoltre, fonti di Seoul riportano che la Corea del Nord starebbe sistemando e testando le linee ferroviarie che conducono al sito.

D’altro canto, oggi gruppi civili delle due Coree hanno dovuto annullare un incontro per organizzare una serie di eventi congiunti fra i due Paesi. Di fatto, il gruppo proveniente dal Sud non ha potuto recarsi oltre confine a causa del mancato invito da parte delle autorità del Nord.

Di recente, la Corea del Nord e la Croce rossa nordcoreana insistono perché Seoul “restituisca” un gruppo di disertori, lavoratori di un ristorante in Cina, che sarebbero fuggiti in massa verso il Sud nell’aprile del 2016. Secondo Pyongyang, essi sarebbero stati rapiti dalla precedente amministrazione sudcoreana conservatrice. In aggiunta, un articolo di quest’oggi del Rodong Sinmun, principale quotidiano del Paese e organo di stampa del Partito dei lavoratori, mette in guardia contro la dipendenza dai Paesi stranieri per lo sviluppo economico: “Ora che gli imperialisti diventano più disperati nelle loro mosse per dominare gli altri Paesi e le nazioni e il mondo, cercare di ottenere beneficio dall’esterno mentre se ne dipende, invece di far affidamento alla propria forza, è un atto folle quanto rovinarsi da soli”. Di recente, il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha aperto al sostegno economico americano a Pyongyang in caso di totale denuclearizzazione della penisola.