Distrutto il sito nucleare di Punggye-ri, ma Trump annuncia no al summit

Le esplosioni sono iniziate alle 11 e sono durate fino alle 16. Distrutti tre tunnel su quattro, ma il Tunnel n.1 sarebbe in disuso da anni. Le immagini delle riprese saranno disponibili da domani, quando i reporter torneranno a Wanson. I dubbi dei critici: nessun esperto nucleare presente, confiscati gli strumenti per valutare le radiazioni. Lo smantellamento era stato annunciato in vista del summit fra Kim e Trump, ma il presidente Usa annuncia che non si terrà a causa del comportamento "ostile" di Pyongyang.


Seoul (AsiaNews/Agenzie) – La Corea del Nord ha distrutto il sito nucleare Punggye-ri con una serie di esplosioni. Lo confermano i giornalisti presenti sul luogo per invito di Pyongyang, in brevi comunicazioni inviate per via telefonica. Ma non è stato possibile misurare le radiazioni.

Le esplosioni sono iniziate alle 11 di mattina coreane, dopo che le autorità nordcoreane hanno chiesto ai media invitati se erano pronti a riprendere. Alla risposta affermativa dei reporter, è iniziato il conto alla rovescia. Poi la prima detonazione. “Con un boato che ha scosso il monte Mantap, terra e pietre spaccate sono fuoriuscite dall’ingresso”, raccontano i media sudcoreani. I reporter inviati dalla Cnn affermano di aver assistito da una distanza di circa 500 metri. Prima che le detonazioni iniziassero, il gruppo avrebbe avuto l’occasione di osservare da vicino tre dei quattro tunnel.

Il portale nord, anche detto Tunnel n.2, è stato distrutto per primo. Altre esplosioni hanno distrutto ulteriori due tunnel intorno alle 2.17 del pomeriggio, seguiti da caserme, torri d’osservazione e altre strutture nell’area. Le esplosioni si sono interrotte due ore dopo. I media presenti non hanno specificato se il Tunnel n.1, o portale est, sia stato smantellato. Il sito americano di monitoraggio della Corea del Nord, 38 North, riferisce che il portale portava già precedenti segno di abbandono. Le autorità nordcoreane affermano che il tunnel è chiuso dal 2006, anno in cui venne utilizzato per un test.

La zona è stata a lungo coperta da nubi di fumo.

Alla distruzione del sito erano presenti troupe mediatiche provenienti da Corea del Sud, Stati Uniti, Cina, Russia e Regno Unito. Il gruppo ha filmato l’evento, ma le immagini non saranno disponibili prima di domani mattina, quando i giornalisti faranno ritorno a Wonsan, città della costa orientale del Paese. Non è chiaro se Kim Jong-un fosse presente.

Situato nel nord del Paese, sotto il monte Mantap, il sito Punggye-ri è divenuto famoso perché teatro dei sei test nucleari, l’ultimo a settembre, che avevano scatenato preoccupazioni e timori di una possibile guerra nucleare. Nelle scorse settimane, alcuni esperti cinesi avevano ipotizzato che il sito fosse di già inutilizzabile proprio a causa di quei test. Tuttavia, a quanto riferito da Kim Jong-un stesso e dall’intelligence americana, ciò sarebbe stato vero per soli due tunnel.

La Corea del Sud ha applaudito alla notizia, come riportato da Noh Kyu-duk, portavoce del ministero sudcoreano degli Esteri: “Ci aspettiamo che questa sia un’occasione perché la denuclearizzazione completa vada avanti”.

Il gesto era visto come un importante passo in vista del summit fra Kim e il presidente Usa Donald Trump, previsto per il 12 giugno a Singapore. Vertice che tuttavia al momento sembra cancellato, o almeno rimandato: è di questi ultimi minuti l'annuncio di Trump, che afferma che l'incontro non si terrà per via del comportamento "ostile" della Corea del Nord.

Intanto, gli scettici commentano con critica la decisione di Pyongyang di non invitare esperti nucleari, che a differenza dei giornalisti sarebbero stati in grado di valutare se le esplosioni fossero profonde a sufficienza da distruggere completamente i tunnel. Gli esperti avrebbero chiesto ai giornalisti di misurare i livelli di radiazione. Tuttavia, la loro strumentazione per il rilievo di simili dati è stata confiscata.