Sri Lanka, pescatori protestano per la ricostruzione post- tsunami

Il cartello di un manifestante: "Cosa è successo ai fondi che ci hanno dato gli stranieri?". Uno dei leader della protesta arrestato dalla polizia.


Colombo (AsiaNews/Agenzie) – Oltre mille pescatori hanno protestato ieri a Colombo contro il governo dello Sri Lanka, accusato di non fare abbastanza per ricostruire la loro industria 300 giorni dopo lo tsunami.

I manifestanti hanno chiesto inoltre di poter avere accesso ai miliardi promessi dai donatori esteri e gestiti dalla capitale. "Noi non siamo di alcun partito politico – dice L Jayatilleke, uno degli organizzatori della protesta – siamo solo pescatori che chiedono al governo di essere aiutati".

L'industria ittica ha subito forti danni dall'imposizione governativa di ricostruire ad almeno 100 metri dal mare e, anche se il limite è stato ridotto di 15 metri, molti pescatori non sono tuttora in grado di rimettere in piedi la loro attività.

Un cartello portato da un manifestante recita: "Cosa è successo ai fondi che ci hanno dato gli stranieri?", in riferimento ai 5 miliardi di dollari donati nel post-tsunami di cui i pescatori dicono di "aver visto poco". Uno dei leader della protesta è stato arrestato dalla polizia.

L'onda anomala del 26 dicembre ha ucciso nello Sri Lanka più di 30 mila persone e ne ha lasciate milioni senza casa. Il maremoto ha ucciso 7 mila pescatori e ha distrutto oltre 22 mila barche da pesca.