Pechino sceglie la censura: ‘Vietato parlare dello scandalo dei vaccini’

Il governo cerca di arginare l’ondata di protesta imponendo il silenzio sullo scandalo. Sui social la parola “vaccino” è quella più censurata. In due giorni a Hong Kong sono arrivate 30mila telefonate dalla Cina continentale per prenotare una vaccinazione.


Pechino (AsiaNews/Agenzia) – Non si fermano le proteste per lo scandalo dei vaccini che ha travolto l’azienda farmaceutica Changsheng Biotech. Sull’argomento è intervenuto anche il presidente Xi Jinping che ha definito la faccenda “terribile”. Tuttavia, i media tradizionali e i social che riportano le notizie a riguardo vengono censurati.

Il Centro di studi giornalistici e dei media dell’Univeristà di Hong Kong ha monitorato in queste ultime settimane Weibo, social simile a Twitter. Il Centro ha notato che la parola “vaccino” è quella più censurata. Un post cancellato recita: “Le persone che gestiscono la distribuzione di medicine e vaccini dovrebbero dimettersi subito, è vergognoso!”. Un altro dice: “Molti nel Paese si stanno precipitando a comprare latte in polvere e vaccini altrove. Si capisce perché Hong Kong e Macao rifiutano il sistema continentale!”. Fu King-wa, un assistente del progetto Weiboscope che monitora microblogger che hanno più di mille follower, nota che la censura è più forte quest’anno rispetto al 2016, quando era avvenuto un incidente simile.

Le autorità censurano anche i media ufficiali. Un giornalista del Shenzhen Media Group afferma che in redazione hanno ricevuto l’ordine di non pubblicare nulla riguardo ai vaccini.

Il caporedattore del  Global Times Hu Xijin dice che alcuni utenti sui social hanno usato lo scandalo per criticare il Partito e il Paese. Su Weibo Scrive: “Molte persone si sono agitate per l’incidente dei vaccini. Ma c’è anche un piccolo numero che sta cercando di ignorare le azioni positive del governo per cercare di arginare il problema”.  

Intano rimane alta la preoccupazione dei genitori che devono far vaccinare i figli. Una madre di Shenzhen, appena sentito dello scandalo, ha prenotato una visita al di là del confine, a Hong Kong. “Mi vergogno un po’ ad attraversare il confine per fare un vaccino, e capisco perfettamente se le persone di Hong Kong sono contrarie, ma è quello che devo fare come madre” dichiara. Cinque anni fa i cittadini cinesi andavano a Hong Kong per comprare il latte in polvere, perché quello cinese era contaminato. Quest’anno arrivano per prendere i vaccini, che sono importati. Liu riferisce che la clinica di Hong Kong è stata inondata di chiamate dalla Cina continentale mentre era lì. "Il telefono alla reception squillava di continuo. Il dottore ha detto che hanno dovuto mettere un’infermiera che parlava mandarino alla reception”. La WaiKong Health Management, che gestisce i centri per le vaccinazioni, dichiara di aver ricevuto 30mila chiamate dalla Cina continentale tra domenica a lunedì sera. Ma Hong Kong ha stabilito che ogni clinica può fornire solo 120 vaccinazioni al mese per i bambini che provengono dalla Cina continentale.

Alcuni osservatori temono però che questo scandalo non sia abbastanza per cambiare le cose nel sistema sanitario cinese. Infatti i vaccini scadenti, come l’anti-rabbia prodotto dalla Changsheng Biotech,  sono legalmente considerati "farmaci inefficaci", non "farmaci contraffatti". Chi viene accusato di produzione di farmaci contraffatti deve affrontare una pena standard di tre anni di prigione; ma produrre farmaci inefficaci che non danneggiano la salute umana non è abbastanza per richiedere la reclusione, secondo la legge cinese.

Tuttavia, se un produttore guadagna più di 50.000 yuan (7.392 dollari) dalla vendita di farmaci scadenti, può essere condannato a pene che vanno da due anni fino all'ergastolo, a seconda del valore di vendita dei farmaci venduti. Inoltre bisogna vedere se i giudici ritengono che un vaccino anti-rabbia inefficace è pericoloso per la salute umana, dal momento che una mancata copertura immunitaria contro la rabbia può essere mortale. Anche se il vaccino è innocuo.