Pechino contro Hanoi: ‘Fate togliere le bandiere di Taiwan in Vietnam’

Le ditte taiwanesi in Vietnam espongono la bandiera di Taipei per tutelarsi dalle rivolte dei vietnamiti contro la Cina. Gli imprenditori temono rappresaglie contro le aziende che espongono la bandiera cinese. Pechino fa pressioni su Hanoi affinché vengano tolte.


Hanoi (AsiaNews/Agenzie) – Continua la campagna della Cina per limitare la presenza di Taiwan nella comunità internazionale. Dopo aver convinto decine di linee aeree a cancellare la dizione "Taiwan" dai siti delle compagnie, Pechino sta facendo pressioni sul Vietnam affinché non permetta alle fabbriche della Repubblica di Cina (Taiwan) di esporre la propria bandiera agli ingressi. Infatti, un produttore di mobili avrebbe esposto la propria bandiera nazionale per evitare le proteste dei vietnamiti contro la Cina.

Da diverse settimane in Vietnam la popolazione è in rivolta contro la decisione del governo di cedere delle zone economiche speciali alla Cina. Diversi dipendenti delle aziende taiwanesi hanno scioperato e manifestato contro la nuova legge.

Lo Tzu-wen, presidente del mobilificio Kaiser 1 Furniture, ha dichiarato alle agenzie di aver ricevuto il permesso di esporre la bandiera di Taiwan per distinguersi dalle compagnie cinesi ed evitare scontri ai dipendenti. Nel 2014 l’azienda aveva subito gravi perdite economiche in seguito a delle proteste contro la Cina. Pechino aveva istallato una piattaforma petrolifera in una zona contesa con il Vietnam nel Mar cinese meridionale. Nelle rivolte che erano seguite erano rimaste uccise 20 persone e cento erano state ferite. Le autorità vietnamite avevano concesso sgravi fiscali a titolo di risarcimento alle ditte taiwanesi dicendo che i cittadini non facevano distinzione tra le ditte cinesi e quelle di Taiwan.

Il portavoce del ministro degli esteri cinese Geng Shuang ha dichiarato lunedì 30 luglio: “C'è solo una Cina nel mondo e Taiwan è parte della Cina”, ribadendo ogni ferma opposizione di Pechino a qualsiasi forma di attività separatista di Taiwan. “Abbiamo affrontato la questione con la parte vietnamita e hanno già istruito le aziende interessate a correggere il loro errore” ha aggiunto.