Allerta alluvioni in Myanmar, oltre 53mila sfollati
di Lawrence Jangma Gam

I livelli di sicurezza dei fiumi Bilin, Salween, Sittaung e Bago superati dalla furia delle piogge. Tre Stati colpiti, la popolazione chiede aiuti immediati. Persino nei monasteri, posti sulle zone più elevati, l’acqua ha invaso tutto.


Yangon (AsiaNews) – Allarme alluvioni in Myanmar, dove la furia delle piogge stagionali ha fatto esondare quattro fiumi imponenti. Oltre 53mila persone sono state costrette alla fuga, mentre tre Stati hanno dichiarato il livello di emergenza. La popolazione chiede al governo aiuti immediati.

I fiumi interessati sono il Bilin, Salween, Sittaung e Bago: l’acqua ha superato da diverse ore i livelli di sicurezza, sfondando gli argini. Le emergenze più sentite sono negli Stati Mon, Karen e Bago. Nei pressi delle città di Bilin e Thaton (Stato Mon) sono oltre 10mila gli sfollati: almeno 18 villaggi sono stati spazzati via dalle acque, mentre la pioggia continua a cadere. Circa 8mila residenti sono stati alloggiati in 32 campi di emergenza nei pressi di Bilin; gli altri 2mila sono nella zona di Kyaikto.

Trasportare aiuti nella zona è molto difficile e pericoloso. Lo scorso 27 luglio, 3 soldati impegnati in operazioni di soccorso sono stati trascinati via dalle correnti: sono tuttora dispersi. Kwun Ngan, monaco buddista, racconta: “Nonostante i templi siano tutti nei punti più alti, l’acqua è arrivata fino a lì. Impossibile rimanere”.

Nello Stato Karen sono esondati anche il Hlaing Bwe e il Salween: la popolazione ritiene di essere davanti al peggior disastro naturale degli ultimi 20 anni. “Vivo qui da quasi 40 anni – racconta U Own Myint – e non ho mai visto una cosa del genere”. Anche qui sono stati allestiti campi per la popolazione, che dovranno ospitare circa 13mila persone.

Bago è la zona più colpita, con oltre 30mila sfollati. Il dottor Myint Oo racconta: “Il livello del fiume Shwegyin continua a salire. Soltanto un quartiere su 8 nella zona è ancora asciutto. Sono qui da 18 anni ma non ho mai visto una devastazione simile”.