Gujarat, tutti innocenti i 107 indagati per omicidio di musulmani
di Nirmala Carvalho

Nello Stato occidentale amministrato da nazionalisti indù una Corte provinciale ha assolto per "mancanza di prove" i presunti assassini di 2 musulmani. Attivista cattolico: "Nonostante le continue violenze qui nessuno è colpevole".


Vadodara (AsiaNews) – Una Corte provinciale di Vadodara, città dello Stato occidentale del Gujarat, ha assolto per mancanza di prove 107 persone accusate dell'omicidio di 2 musulmani durante gli scontri locali del 2002. Neeraj Jain, avvocato difensore, dichiara: "La Corte ha emesso la sentenza di assoluzione per mancanza di prove. Durante il processo sono stati ascoltati 80 testimoni".

A.M. Atodaria, giudice della Corte, ha comunque criticato nella sentenza d'assoluzione la polizia che non è riuscita a prevenire gli omicidi. "Nonostante fossero presenti dei poliziotti durante gli scontri – dice – non sono stati in grado di identificare gli accusati. Se avessero preso le precauzioni necessarie, inoltre, non sarebbe morto nessuno".

Gli incidenti si sono verificati il 17 marzo 2002 nell'area che ricade sotto la giurisdizione della pubblica sicurezza di Makarpura. Munna Bhangaria e Shakir, le 2 vittime di religione musulmana, sono state attaccate da una folla sulla strada per Avdhoot Nagar, distretto dove viveva Shakir. I 2 cercavano di recuperare i beni scampati ad un incendio appiccato alla casa da ignoti il primo marzo.

Le vittime erano scortate da poliziotti - per evidenti ragioni di sicurezza – che non sono riusciti ad evitare l'attacco e i conseguenti omicidi. Dopo le indagini la polizia ha accusato formalmente 113 persone e ha arrestate le 107 che la corte ha definito innocenti.

John Dayal, presidente dell'All India Catholic Union e membro del Consiglio nazionale per l'integrazione, dice ad AsiaNews: "Il Gujarat continua a gettare vergogna sull'India. Il suo sistema giudiziario riesce ad eludere il giudizio mondiale e quello delle corti superiori indiane". "Dovremmo trovare un modo – continua l'attivista – per spostare tutti questi processi al di fuori dello Stato e sottoporli a delle Corti di giustizia che non sentano il peso di un'amministrazione gestita dal Sangh Parivar [organismo politico-religioso composto da fondamentalisti nazionalisti ndr]".

"Nonostante tutte le violenze che si sono verificate in questo Stato – conclude – quanti sono stati puniti? Vuol dire che nessuno è colpevole di questi crimini?"