Chiese protestanti pregano per l’India e per la libertà di culto

Ieri si sono svolti raduni locali del gruppo Evangelical Fellowship of India. L’appello: “Tutti insieme si può cambiare la situazione”. La manifestazione si svolge in un momento critico per la storia del Paese, segnato da episodi di violenza e discriminazione nei confronti delle minoranze.


New Delhi (AsiaNews) – Le Chiese protestanti dell’India appartenenti al gruppo Evangelical Fellowship of India (Efi) hanno osservato una Giornata di preghiera per la nazione. La manifestazione si è svolta ieri, 12 agosto, in un numerose località su tutto il territorio. L’obiettivo, hanno sottolineato due pastori in un videomessaggio diffuso alla vigilia dell’evento, è “unirsi in preghiera tutti insieme, perché tutti insieme si può cambiare la situazione”. Ad AsiaNews il rev. Vijayesh Lal, segretario generale, afferma: "Abbiamo lanciato l'iniziativa lo scorso anno, nella domenica più vicina al giorno dell'Indipendenza. Quest'anno è stata anche l'occasione per pregare per le vittime dell'odio e affinchè la Chiesa sia forte di fronte a chi le si oppone".

Centinaia di fedeli hanno risposto all’appello dell’organizzazione e partecipato al raduno. Il rev. Lal spiega che "l'Efi è un'organizzazione ombrello che raduna diverse denominazioni cristiane e conta circa 65mila membri". Sulla pagina Facebook del gruppo sono state pubblicate le foto degli eventi organizzati a livello locale (per le foto ufficiali, clicca qui). Tra le Chiese che hanno aderito, quelle di Nagpur e Latur (entrambe nel Maharashtra), Guwahati (Assam), Damoh (Madhya Pradesh) e nel Chandigarh. Un utente ha condiviso un commento pubblico: “Ringrazio Dio per i meravigliosi cristiani dell’India. Preghiamo per il loro Paese e affinchè prevalga la libertà di culto senza paura”.

L’appello del gruppo protestante giunge in un momento critico per la storia nazionale. Il prossimo anno si svolgeranno le elezioni generali per il rinnovo del governo centrale e i partiti sono già impegnati in un’agguerrita campagna elettorale. Nelle ultime settimane i cristiani sono finiti nel mirino dei gruppi nazionalisti indù che vorrebbero imporre la loro religione in tutto il Paese, arrivando anche a chiudere scuole e Ong. Le feroci critiche dei fondamentalisti non hanno risparmiato nemmeno i vescovi: alcuni di loro sono stati persino accusati di tramare insieme al Vaticano per imporre la religione cristiana.

Intervenendo a nome di tutta la congregazione, il rev. Lal ha invitato a condividere il messaggio di pace in tutte le chiese dell’India. “Ringraziamo il Signore – ha detto – per il nostro bellissimo Paese e per i suoi cittadini. Preghiamo affinchè [Egli] interceda per i bisogni della nazione e le questioni che essa affronta. Dio ama l’India”.