Kuttanadu, il ‘granaio del Kerala’ distrutto dall’alluvione
di Biju Veticad

L’area si trova a più di due metri sotto il livello del mare. L’80% della popolazione è impiegata nel settore agricolo o nell’allevamento del bestiame. La stima iniziale delle perdite è di 200 milioni di euro. Distrutti i raccolti di riso e tapioca, principali alimenti locali.


Changanacherry (AsiaNews) – Dopo la recente alluvione, la maggior parte delle famiglie afflitte dalle inondazioni stanno tornando nelle loro case, dai centri di accoglienza o dalle abitazioni di parenti. Sfortunatamente le persone dell’area di Kuttanadu, che si trova a 2,2 metri al di sotto del livello del mare – la più bassa di tutta l’India – sono ancora trattenuti nei centri d’accoglienza.

Kuttanadu è il granaio dell’India. L’80% della popolazione è impiegata nell’agricoltura o nell’allevamento. [I due settori] rappresentano l’unica fonte di reddito per la maggioranza delle famiglie di Kuttanadu, nel distretto di Alappuzha. I giovani che sono iscritti a corsi professionali, come ingegneria, infermeria o altri corsi universitari, pagano la retta (o rimborsano il prestito scolastico) grazie al guadagno dei loro genitori, che proviene dalla coltivazione del riso o dalla diaria.

Prima di ritornare al lavoro nei campi agricoli, i contadini dovranno ricostruire le case danneggiate e solo in un secondo momento potranno tornare alle coltivazioni. L’alluvione, che ha causato ingenti danni all’agricoltura del Kerala e a tutto il settore correlato, potrebbe avere conseguenze ancora più negative nella già insufficiente produzione alimentare, così come nei mezzi di sussistenza di centinaia di migliaia di agricoltori.

Di solito i contadini che non possono permettersi una pompa per l’irrigazione, la prendono a noleggio per sette mesi. Tutte le pompe che si trovavano nei campi sono state completamente risucchiate dalle acque. Gli sventurati ora sono preoccupati sia perché non hanno potuto adoperare le pompe, sia perché devono pagare il costo dell’affitto mensile.

Secondo le stime del Dipartimento per l’agricoltura dello Stato, le perdite ammontano almeno a 200 milioni di euro e 300mila contadini sono stati danneggiati in maniera diretta dall’alluvione. Per Justin Mohan, direttore del dipartimento, questi numeri sono indicativi. Le valutazioni preliminari riportano che il raccolto già alto in 56.439 ettari è andato distrutto. Le coltivazioni più danneggiate sono quelle di riso, con perdite calcolate su 25.934 ettari. La tapioca è al secondo posto con 10.189 ettari. Dato che riso e tapioca costituiscono il principale alimento di base in Kerala, la perdita di entrambi i raccolti potrebbe avere effetti devastanti sull’autosufficienza alimentare dello Stato nei prossimi mesi.