Phnom Penh, rilasciato dal carcere il leader dell’opposizione Kem Sokha

Era soggetto alla detenzione preventiva da settembre 2017. Se condannato per tradimento, egli rischia una condanna fino a 30 anni di prigione. Due mesi dopo il suo arresto, la Corte suprema ha sciolto il Cambogia National Rescue Party (Cnrp). Nelle elezioni di luglio scorso, il primo ministro Hun Sen, da 33 anni al potere, ha incassato una vittoria incontrastata.


Phnom Penh (AsiaNews/Agenzie) – Il leader dell'opposizione cambogiana, Kem Sokha (foto), è uscito dal carcere questa mattina dopo un anno di detenzione per “tradimento”. Da 33 anni al potere, di recente il Primo ministro Hun Sen aveva avviato un ampio giro di vite sugli avversari politici in previsione delle elezioni di luglio scorso, che hanno regalato al suo partito una vittoria incontrastata. Kem Sokha, a capo del Cambogia National Rescue Party (Cnrp), è stato arrestato il 3 settembre 2017. Due mesi dopo, la Corte suprema ha sciolto la formazione politica.

Decine di sostenitori e giornalisti si sono radunati fuori dalla casa di Kem Sokha nella capitale, dove è tornato nelle prime del mattino da un carcere remoto. In una nota ufficiale, il Tribunale di Phnom Penh ha dichiarato che il leader dell’opposizione è stato liberato dalla detenzione preventiva, a condizione che “non si sottragga ai procedimenti in corso contro di lui”. Se condannato per tradimento, egli rischia una condanna fino a 30 anni di prigione. La figlia, Monovithya Kem, rivela che le condizioni della cauzione prevedono che il politico sia “confinato nel raggio di un isolato della sua residenza”, suggerendo che i suoi movimenti saranno limitati.

In occasione delle elezioni del 2013, il Cnrp aveva ottenuto importanti risultati, spinto dalla significativa insoddisfazione della giovane popolazione cambogiana. Il partito è dunque finito nel mirino di Hun Sen e molti degli esponenti principali sono fuggiti all'estero. Il predecessore di Kem Sokha, Sam Rainsy, vive in esilio a Parigi per sfuggire a una serie di accuse che sostiene essere politicamente motivate.