Bangladesh, arrestati 200 membri dell’opposizione

Attivisti ed esponenti del Bangladesh Nationalist Party chiedevano il rilascio della loro leader Khaleda Zia. La donna sta scontando una sentenza di cinque anni di carcere per corruzione. Ong denunciano arresti arbitrari per danneggiare gli avversari politici.


Dhaka (AsiaNews/Agenzie) – Circa 200 membri del partito d’opposizione Bangladesh Nationalist Party (Bnp) sono stati arrestati in tutto il Paese. La polizia li ha fermati ieri mentre partecipavano a manifestazioni in cui si chiedeva il rilascio di Khaleda Zia, storica leader carismatica del partito, al momento in carcere per scontare una condanna a cinque anni di reclusione con l’accusa di corruzione.

La notizia è stata diffusa da Ruhul Kabir Rizvi, segretario generale del partito, che denuncia: “La polizia ha arrestato leader [del partito] e attivisti che si recavano alle nostre ‘catene umane’ pacifiche di fronte l’Associazione nazionale della stampa a Dhaka e in diversi altri distretti, compresi Gazipur, Bagerhat e Meherpur”.

Il segretario riferisce che i raduni erano stati autorizzati dal governo, che aveva accordato il permesso di svolgere catene umane in sostegno della leader di partito, prima premier donna del Bangladesh nel 1991. Poi lamenta un voltafaccia delle autorità, che hanno consentito l’arresto di membri del Bnp “senza alcuna provocazione, dal momento che le manifestazioni erano pacifiche ovunque”.

In Bangladesh, repubblica democratica a maggioranza musulmana, la politica è per lo più dominata da due donne: Sheikh Hasina dell’Awami League Party, attuale premier, e Khaleda Zia, del Bnp. Da tempo le organizzazioni per i diritti umani denunciano arresti arbitrari e accuse create ad arte per danneggiare l’avversario politico di turno. Nel febbraio scorso, quando Zia è stata trasferita in carcere dopo la lettura della sentenza per corruzione, almeno 3mila esponenti del Bnp sono stati incarcerati in tutto il territorio. Anche in quel caso Mirza Fakhrul Alamgir, segretario generale del partito, aveva denunciato il tentativo della premier Hasina di “mantenere il Bnp fuori dalla politica”.