Verrà creata una nuova “entità ad hoc” che potrebbe agire come una borsa o un sistema sofisticato di permuta. Un sistema aperto ad altri partner nel modo, come Cina e Russia. L’obiettivo di Bruxelles è di “proteggere la libertà degli operatori economici”. Dubbi fra gli esperti: Washington colpirà anche questo modello.
Teheran (AsiaNews/Agenzie) - Dopo l’uscita degli Stati Uniti, i Paesi che intendono mantenere in vita l’accordo sul nucleare iraniano - oltre a Teheran vi sono Cina, Russia, Regno Unito e Ue - intendono istituire un nuovo sistema di pagamenti. L’obiettivo è quello di aggirare le sanzioni americane e il divieto dell’uso del dollaro nelle transazioni, mantenendo così in vigore gli affari - cresciuti in modo esponenziale negli ultimi anni - con la Repubblica islamica.
Il sistema dovrebbe facilitare in particolare le compagnie petrolifere e le imprese, permettendo loro di continuare i commerci senza doversi affidare al mercato globale e alla valuta statunitense. Fonti dell’Ue - in prima fila nella promozione del nuovo modello - riferiscono che questa “entità ad hoc” potrebbe agire come una borsa o un sistema molto sofisticato di permuta, che permette alle aziende di eludere le sanzioni imposte da Washington.
Nel maggio scorso il presidente Usa Donald Trump ha ordinato il ritiro dall’accordo nucleare (Jcpoa) voluto con forza dal predecessore Barack Obama, introducendo nuove sanzioni contro Teheran, le più dure della storia. Una decisione che ha provocato un significativo calo nell’economia iraniana e un crollo nelle vendite di petrolio; a farne le spese è stata in primis la parte più debole e vulnerabile della popolazione.
Il capo della diplomazia dell’Unione europea Federica Mogherini sottolinea che il nuovo canale di pagamenti dovrebbe “rassicurare gli attori economici che hanno intrapreso un commercio legittimo con l’Iran”. Intervenendo ad una conferenza stampa congiunta con il ministro iraniano degli Esteri Mohammad Javad Zarif, la leader Ue ha aggiunto che “le compagnie europee continueranno a commerciare con l’Iran in conformità al diritto Ue”. Il sistema potrà essere infine “aperto ad altri partner nel mondo”.
La Mogherini ha annunciato il nuovo sistema di pagamenti dopo averne discusso con i restanti Paesi membri coinvolti nell’accordo nucleare [Gran Bretagna, Cina, Francia, Germania e Russia] a a margine dell’Assemblea generale Onu a New York. Il fronte che si oppone alle sanzioni Usa sottolinea in una nota che l’obiettivo è “proteggere la libertà dei loro operatori economici” al fine di “per perseguire gli affari legittimi con l’Iran”.
Nelle prossime settimane i tecnici discuteranno i dettagli che regoleranno il nuovo meccanismo nei pagamenti. Tuttavia, non mancano i dubbi di alcuni esperti secondo cui gli Stati Uniti non mancheranno di rispondere includendo anche questo nuovo modello di pagamento nello schema delle sanzioni, per raggiungere l’obiettivo ultimo di “isolare” a livello economico e commerciale la Repubblica islamica dal resto del mondo.
Del resto sotto la minaccia statunitense già diverse compagnie mondiali - fra le quali il gigante petrolifero francese Totale e la Daimler - hanno interrotto tutte le attività con Teheran nel timore di rappresaglie.