Ranchi, rimossa una croce. Chiesa rinominata ‘luogo di culto tribale’
di Nirmala Carvalho

La costruzione sorge su un terreno conteso con la comunità indigena dei Sarna. Il tribunale ha dato ragione ai tribali sull’acquisizione illegale della terra, ma la sentenza non riguarda l’edificio religioso cristiano. Sajan K George denuncia il tentativo dei gruppi di destra di “ampliare il divario tra cristiani e tribali”.


Mumbai (AsiaNews) – Un gruppo di tribali della comunità Sarna ha rimosso una croce che si trovava sulla sommità di una chiesa e ha rinominato il luogo di culto intitolandolo "Sarna Bhavan" (letteralmente, "Casa di coloro che seguono la religione tradizionale Sarna"). Il fatto è avvenuto il 20 ottobre scorso nel villaggio di Garkhatanga, vicino Ranchi. Lo denuncia ad AsiaNews Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), che punta il dito contro “l’ardore settario provocato dai gruppi di estrema destra, che vogliono dividere, causare tensione e ampliare il divario tra i Sarna e i tribali cristiani in Jharkhand”. L’incidente, aggiunge, “ferisce nel profondo il nostro sentimento religioso”.

Secondo il leader cristiano, la chiesa si trova su un terreno tribale e sulla sua proprietà esiste una disputa legale. I giudici di un tribunale civile hanno emesso una sentenza in favore dei tribali Sarna. Ajit Peter Dungdung, sovrintendente di polizia, ha però concesso la continuazione della disputa, sostenendo che il giudizio della corte riguarda solo la proprietà del terreno, e non quella dell’edificio. “L’edificio non c’era quando è avvenuto il trasferimento illegale del terreno. Quindi la costruzione può essere impugnata in qualsiasi tribunale”.

Gli abitanti del villaggio coinvolti nella rimozione della croce lamentano che i missionari cristiani operano conversioni forzate e sconfinano nei loro terreni sperperando anche le loro risorse. Con questo pretesto, evidenzia Sajan K George, il governo del Bjp (Bharatiya Janata Party) in Jharkhand ha approvato il Freedom of Religion Act 2017 (la legge anti-conversione). Il presidente del Gcic racconta anche un altro episodio: “Qualche anno fa c’è stata una protesta per una statua della ‘Vergine Maria tribale’. Tutto è scaturito dal fatto che la statua della Madonna indossava un sari indiano e abbracciava Gesù alla maniera tribale. I Sarna si sono lamentati, sostenendo che fosse un funesto tentativo di confondere le credenze locali nella speranza di spingere i tribali a passare dal [culto] di ‘Madre Natura’ a quello di ‘Madre Maria’”.