Il leader buddista, considerato il futuro “reggente” della religione tibetana, lamenta le “troppe restrizioni” imposte dal governo indiano ai suoi spostamenti. La decisione spariglia il piano preparato dal governo cinese per affrontare la morte del XIV Dalai Lama.
Dharamsala (AsiaNews) – Il Karmapa Lama, Buddha vivente che occupa il terzo posto nella gerarchia del buddismo tibetano, ha ottenuto il passaporto del Commonwealth della Dominica. Lo ha annunciato lui stesso in un video pubblicato sul suo profilo Instagram. La decisione è nata dalle “troppe restrizioni” che il governo indiano – fino ad oggi sua residenza ufficiale – impone agli spostamenti del leader religioso.
Nel video, il lama spiega: “Ho la necessità di viaggiare spesso, ho molte responsabilità nei confronti delle comunità sparse per il mondo. Ho ritenuto necessario avere un passaporto, ma ho chiesto al governo indiano un visto per poter tornare in India il prima possibile”. Al momento, il Karmapa si trova negli Stati Uniti: vi si è recato circa un anno fa per una delicata operazione, ed è rimasto nel Paese per riposare e visitare i buddisti americani.
La questione dei documenti è spinosa: Delhi concede infatti ai tibetani residenti in India soltanto un “certificato di identità”, ma questa carta non è riconosciuta da molte autorità nazionali del pianeta. Per ovviare a questa necessità, il Buddha vivente ha chiesto e ottenuto lo scorso marzo 2018 il passaporto del Commonwealth della Dominica.
Si tratta di uno Stato insulare del Mar dei Caraibi, democrazia parlamentare all'interno del Commonwealth con capitale la città di Roseau. Appartenente all'arcipelago delle Piccole Antille, l'isola è situata a metà strada tra le isole della Guadalupa e della Martinica. Contrariamente ad altre ex-colonie della regione, la Dominica non è mai stata un reame del Commonwealth con il monarca britannico come capo di Stato: divenne infatti una repubblica al momento dell'indipendenza.
La decisione di ottenere questo passaporto spariglia le carte di Pechino, che da tempo cerca un modo per controllare il buddismo tibetano dopo la morte del XIV Dalai Lama. Nella tradizione della Gelupa (il lignaggio religioso tipico del Tibet), alla scomparsa del Dalai diviene capo della comunità il Panchen Lama – “numero 2” del credo religioso. Purtroppo il Panchen riconosciuto dal Dalai è stato rapito dalle autorità cinesi ed è scomparso nel nulla: molti esperti ritengono dunque che sarà il Karmapa a guidare i tibetani fino al riconoscimento e alla maggiore età del XV Dalai Lama.
Il nome di battesimo del 17mo Karmapa Lama è Trinley Thaye Dorje; egli è nato nel 1983 ed è fuggito all’età di 14 anni (nel 1999) dal monastero di Tsurphu (Tibet centrale), dove era controllato da guardie cinesi. Dopo un lungo viaggio tra i monti in pieno inverno, nel gennaio 2000 è giunto in India, che gli ha dato asilo. Da allora ha sempre vissuto a Dharamsala, sede del Dalai Lama e del governo tibetano in esilio: pur potendo viaggiare per l’Unione, ha sempre dovuto richiedere un permesso ufficiale per ricevere visite.