Taipei, manca forza lavoro: quasi 2mln di donne a casa ‘per motivi familiari’

Raggiunti a maggio scorso i 5,24 milioni di persone in età lavorativa ma inoccupate. La crescita economica terminerà nel 2027, quando quelle occupate rappresenteranno meno del 66,7% della popolazione. Garanzie per i lavoratori migranti indonesiani.


Taipei (AsiaNews/Agenzie) – A causa del rapido invecchiamento della popolazione, sull’economia del Paese incombe minacciosa la carenza di manodopera. Da un rapporto del Consiglio nazionale per lo sviluppo, emerge che la popolazione in età lavorativa di Taiwan ha raggiunto il suo picco nel 2015; nel 2016, questa ha iniziato a ridursi in modo graduale. Nel 2027, quando si prevede che i cittadini in età lavorativa rappresenteranno meno del 66,7% della popolazione totale, il Paese perderà il suo dividendo demografico. Questo è il processo che spinge il tasso di natalità di una nazione a diminuire ed i lavoratori ad aumentare: conseguenza è l’aumento di produttività e un periodo di importante crescita economica.

Al momento, quasi due milioni di donne non contribuiscono alla forza lavoro “per motivi familiari”. È quanto rivela invece l’ultimo rapporto del Direttorato generale di Bilancio, contabilità e statistiche (Dgbas) sull’impiego dei lavoratori a Taiwan. Secondo lo studio, il numero di persone inoccupate di età compresa tra i 15 ei 64 anni ha raggiunto i 5,24 milioni a maggio scorso: le responsabilità domestiche sono il motivo principale per cui non lavoravano quasi 2,04 milioni di persone, 1,98 milioni delle quali donne; “studio e preparazione agli esami d’ingresso” impediscono di lavorare ad altri 2,03 milioni di persone; 50mile cittadini hanno infine motivato la propria inoccupazione con “vecchiaia, difficoltà fisiche o mentali”.

Per contrastare il fenomeno, le autorità taiwanesi si rivolgono anche ai lavoratori migranti. Lo scorso 14 dicembre, i governi di Taiwan e Indonesia hanno sottoscritto un memorandum d’intesa (MoU) per il reclutamento, l’impiego e la protezione dei diritti dei cittadini indonesiani. Con la firma, le due parti hanno convenuto di promuovere la collaborazione e lo scambio bilaterale nei seguenti settori: formazione professionale, sviluppo delle competenze, assistenza lavorativa, avviamento d’imprese al femminile e preparazione dei disabili.

Taiwan è la seconda destinazione, dopo la Malaysia, per i migranti provenienti dall’Indonesia. Secondo il ministero del Lavoro di Taipei, circa 190mila indonesiani sono impiegati nel Paese come badanti e domestici, categorie in cui rappresentano il 76% dei lavoratori stranieri.