Vescovi dello Sri Lanka invitano ad un Natale di carità per i poveri
di Melani Manel Perera

Nota della Conferenza episcopale:“Lo sviluppo degli esseri umani può avvenire solo in una società segnata da rispetto reciproco, giustizia e pace”. Un leader cattolico traccia le differenze tra “la locanda”, simbolo di consumismo eccessivo, e “la mangiatoia”, simbolo di semplicità.


Colombo (AsiaNews) – I vescovi dello Sri Lanka invitano a celebrare un Natale di carità per i poveri. In una nota ufficiale diffusa dalla Conferenza episcopale dello Sri Lanka (Cbcsl), i prelati invitano: “Impegniamoci a divenire agenti di pace, armonia e riconciliazione, lasciando da parte le futili differenze che ostacolano il bene comune”. E ancora: “Abbiamo il dovere di essere più sensibili di fronte alle necessità dell’uomo e alle sofferenze che prevalgono nel nostro Paese”. Poi affermano: “Come Gesù è nato tra i poveri, anche il Natale ci invita a porre attenzione verso il povero. Il problema della povertà può essere alleviato solo creando delle strutture economiche eque”.

Secondo i vescovi, “lo sviluppo degli esseri umani può avvenire solo in una società segnata da rispetto reciproco, giustizia e pace. È necessario un impegno sincero da parte di tutti per creare questo ambiente nel nostro Paese”.

L’appello a creare una società rispettosa dell’ambiente e riscoprire le umili origini del Natale è condiviso anche dal cattolico Sanjeewa Indrajith, membro dell’Apostolate of Renewal. Egli ricorda il modo in cui il Cristo è venuto al mondo: in una mangiatoia, circondato dal calore del bue, dalle pecore e dai doni portati dai Re Magi. “Per questo – sottolinea – dobbiamo promuovere un Natale eco-friendly. Riscopriamo che Cristo è nato in mezzo alla natura”.

Il cattolico contrappone l’immagine della “locanda”, dove Maria e Giuseppe cercavano alloggio per dare alla luce il figlio di Dio, con quella della “mangiatoia”. “La locanda – afferma – è sinonimo di consumismo ossessivo, di cultura dello scarto, competizione, libero mercato. La mangiatoia invece indica semplicità, quiete, serenità, cura, amore e spirito di comunione”.

Infine egli cita il racconto della creazione nella Genesi in cui Dio si ferma ad osservare ciò che aveva creato, e “vide che era cosa buona” (Gen. 1:16-19). In conclusione sostiene: “Abbandoniamo la locanda piena di consumismo e lasciamo che prevalga la mangiatoia, che è simbolo di semplicità, stile di vita genuino, cura e amore”.