Il Papa incoraggia "tutti gli iracheni" a proseguire verso pace e riconciliazione
Benedetto XVI ha ricevuto Emmanuel III Delly, patriarca di Babilonia dei Caldei con i vescovi partecipanti al Sinodo speciale dei vescovi Caldei. L'importanza della riforma della liturgia.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Benedetto XVI ha rivolto un "fervido incoraggiamento" a "tutti i cittadini dell'Iraq"  ed ha assicurato le sue preghiere "affinché il vostro amato Paese, pur nell'attuale difficile situazione, sappia non perdersi d'animo e proseguire nella strada verso la riconciliazione e la pace".

Occasione delle parole del Papa, l'udienza ai  vescovi che hanno preso parte al Sinodo speciale dei vescovi caldei, a Roma.

Benedetto XVI, nel suo saluto, ha sottolineato il completamento del "progetto di revisione dei testi della Divina Liturgia in rito siro-orientale" per realizzare una riforma che "dovrebbe permettere un nuovo slancio di devozione nelle vostre comunità. Questo lavoro – ha aggiunto - ha comportato anni di studio e di non sempre facili decisioni, ma è stato un periodo durante il quale la Chiesa Caldea ha potuto riflettere più a fondo sul grande dono dell'Eucaristia. Un altro importante ambito sul quale si è concentrata la vostra attenzione è stata l'analisi della bozza del Diritto Particolare, che dovrebbe regolare la vita interna della vostra comunità. Un'appropriata disciplina canonica propria è necessaria per l'ordinato svolgersi della missione affidatavi da Cristo. Nello spirito sinodale che caratterizza il governo della Chiesa Caldea, avete sperimentato un periodo di intensa comunione, avendo sempre davanti a voi il bene supremo della salus animarum".

"Ora – ha detto ancora -  nel tornare alle vostre rispettive sedi, siete rinfrancati da questa esperienza di comunione vissuta presso le tombe degli Apostoli Pietro e Paolo. E' una comunione che trova una particolare espressione qui, oggi, nell'elevare al Signore insieme al Successore di Pietro la comune preghiera di gratitudine. Vi esorto, carissimi, - ha concluso - a proseguire nel vostro impegno pastorale e nel vostro ministero di speranza per l'intera Nazione irachena".