La morte di una coppia getta luce sulle terribili condizioni di lavoro per circa 30milioni di camionisti. Oltre 14 milioni di camion trasportano il 76% di tutto il traffico merci cinese. Percorrono in media circa 100mila chilometri ogni anno. Il trasporto di merci su gomma in Cina è più economico, veloce e flessibile rispetto a quello su rotaia. Una giornata lavorativa può durare 20 ore e ciascuna corsa anche un intero mese.
Hong Kong (AsiaNews/China Labour Bulletin) – Ni Wanhui e sua moglie Li Chan avevano appena festeggiato l'undicesimo compleanno del figlio maggiore nella città natale di Hebei, e stavano guidando il loro camion sulla lunga strada verso ovest, Chongqing, Qinghai e Tibet. Un viaggio di 3.800 chilometri sola andata. Il 27 dicembre 2018, la polizia del Qinghai ha trovato i loro corpi lungo un tratto a detta di tutti pericoloso della strada verso il Tibet. I primi rapporti indicano l'ipossia acuta come causa di morte.
La sezione Wudaoliang dell'autostrada tibetana (foto 2) è nota ai camionisti cinesi come “la zona proibita della vita” (生命 禁区). Ad un'altitudine di 4.600 metri, i conducenti sono a serio rischio di mal di montagna, che causa cefalea, stanchezza, disorientamento e perdita di conoscenza. Per i camionisti, è l'unico modo per entrare ed uscire dal Tibet.
Prima della loro tragica morte, i coniugi erano diventati celebrità minori da social media su Kuaishou, popolare piattaforma per la condivisione di filmati, con oltre 214mila follower e 300 video che documentavano le loro vite sulla strada. Le loro morti hanno gettato luce sulle terribili condizioni di lavoro che i camionisti cinesi devono sopportare ogni giorno. È un lavoro fisicamente impegnativo, a bassa retribuzione e molto stressante. E per i conducenti che hanno sottoscritto un prestito per l'acquisto del proprio camion, vi è l'ulteriore pressione di ripagare il finanziamento quanto prima. Questo li costringe a rimanere sulla strada il più a lungo possibile.
Secondo le stime, i camionisti cinesi sono 30 milioni. Essi percorrono in media circa 100mila chilometri ogni anno, ma alcuni effettuano spostamenti fino a 400mila chilometri. Le statistiche ufficiali riportano che più di 14 milioni di camion trasportano il 76% di tutto il traffico merci cinese e negli ultimi 20 anni tale proporzione è andata aumentando in modo costante. I camionisti hanno consegnato quasi 40 miliardi di tonnellate di merci nel 2017, il doppio del volume nel 2007.
Il trasporto di merci su camion in Cina è più economico, veloce e flessibile rispetto a quello ferroviario. Il prezzo medio per tonnellata di merci è di 0,2 yuan per chilometro su rotaia, mentre su gomma è di 0,19 yuan. La velocità media sulla rete ferroviaria per merci era di 35,6 km/h nel 2014, mentre quella dei camion era di 60 km/h. Inoltre, “i camion consentono una maggiore flessibilità negli orari di arrivo o di partenza e possono effettuare consegne porta a porta più dirette”, ha dichiarato a Caixin Zuo Dajie, professore associato della Southwest Jiaotong University School of Transportation and Logistics.
A causa delle restrizioni sul carico e del traffico intenso nelle aree urbane durante le ore diurne, i camionisti di solito iniziano a lavorare nel cuore della notte. Questo riduce al minimo anche le possibilità di multe arbitrarie imposte dalla polizia stradale. Ogni giorno lavorativo può durare 20 ore e ciascuna corsa può durare anche un intero mese, prima che i conducenti tornino a casa per riposarsi.
L'aumento dei costi ed i viaggi più lunghi dovuti alla crescente domanda hanno reso le coppie di camionisti come Ni Wanhui e Li Chan sempre più comuni in Cina. Secondo il Rapporto di ricerca sui camionisti cinesi N. 2 pubblicato nel dicembre 2018, il 36% delle coppie di camionisti affronta le corse insieme. L'obiettivo è condividere i costi, tenersi compagnia e prendersi cura l'uno dell'altro. Per Ni e Li, tuttavia, il lavoro era troppo pericoloso e le loro tragiche morti hanno lasciato dietro di sé due giovani orfani.
La Federazione dei sindacati di tutta la Cina è ben consapevole delle terribili problematiche affrontate dai camionisti e nell'aprile 2018, ha lanciato una massiccia campagna di reclutamento nel settore della logistica per rappresentare meglio i camionisti. Finora, tuttavia, i conducenti hanno visto poco beneficio. I camionisti hanno organizzato due scioperi a livello nazionale dal lancio della campagna, uno a giugno (foto 3) ed il secondo a novembre 2018, oltre a diverse altre proteste locali più piccole in tutto il Paese. Come abbiamo sottolineato lo scorso anno, il sindacato ha compiuto un buon primo passo, ma è chiaro che il semplice reclutamento di nuovi membri senza affrontare le preoccupazioni fondamentali di questi membri non è abbastanza buono.