Sorelle saudite: Vogliamo emigrare in un Paese che rispetti i diritti delle donne

Le due ragazze sono nascoste da sei mesi a Hong Kong e rischiano di essere riportate a Riyadh entro una settimana. Il padre e lo zio – alti funzionari del governo saudita - hanno denunciato la loro scomparsa. Il consolato saudita ha tentato di fermarle e di farle rientrare in patria. Le due sorelle denunciano abusi da parte del padre e dei fratelli.


Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) - Due sorelle saudite, che hanno rinunciato alla loro fede islamica, sono fuggite dalla loro famiglia e hanno lanciato un appello: “Siamo fuggite dalla nostra famiglia per garantirci la nostra sicurezza. Speriamo di poter ricevere asilo in una nazione che riconosce i diritti delle donne e le tratta come uguali. Sogniamo un luogo sicuro, dove possiamo essere ragazze normali, libere da violenza e oppressione”.

Le due sorelle sono nascoste da circa sei mesi nel territorio di Hong Kong. I loro passaporti sono stati invalidati e hanno un permesso temporaneo che dura fino al 28 di febbraio. Se non si trova un Paese che voglia ospitarle, dovranno ritornare a Riyadh dove – secondo le ragazze – sono state spesso abusate dal loro padre e dai fratelli.

L’odissea delle due sorelle è cominciata lo scorso settembre, quando essere sono fuggite da Colombo (Sri Lanka), dove si trovavano in vacanza con la loro famiglia. Arrivate ad Hong Kong e in attesa di prendere un volo per Melbourne (Australia), esse sono state fermate da alcuni membri del consolato saudita che avrebbe cancellato il loro volo per Melbourne e tentato di farle rientrare a Riyadh. Essi hanno cercato anche di sequestrare il passaporto delle due sorelle. Riavutolo, le due sono fuggite dall’aeroporto, denunciando in seguito un tentativo di rapimento.

Il papà e lo zio delle ragazze – entrambi alti funzionari del governo saudita – sono giunti a Hong Kong per denunciare la loro scomparsa.

Il caso delle due sorelle è molto simile a quello di Rahaf Mohammed, giovane donna saudita che in gennaio aveva cercato di fuggire in Australia ed era stata detenuta durante il transito in Thailandia. Dopo diversi appelli sui social, Rahaf è riuscita ad ottenere asilo in Canada. Ora il suo esempio sta facendo scuola.