Mohammed bin Salman e Xi Jinping: Insieme sulla Via della Seta e contro il terrorismo

Un viaggio in oriente per sfuggire ai difficili rapporti con l’occidente, dopo l’assassinio di Jamal Khasshoggi. Varato un progetto comune per una raffineria e industria petrolchimica nel Liaoning. Il silenzio di Riyadh sul destino degli uiguri.


Pechino (AsiaNews) – Il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman (Mbs) ha incontrato oggi il presidente cinese Xi Jinping confermando una relazione che “data da molto tempo nel passato” e in cui non si è mai sperimentato “alcun problema”. Il principe era giunto in visita ieri, dopo aver visitato Pakistan e India. Ieri i rispettivi ministri degli esteri, Adel Al Jubeir e Wang Yi, hanno espresso l’unità delle loro prospettive nel campo dell’economia, della lotta al terrorismo, dell’autodeterminazione.

In campo economico, la Cina vorrebbe proseguire il progetto della Belt and Road Initiative (la Nuova Via della Seta), coinvolgendo anche Riyadh, che a sua volta è impegnata nel realizzare la “Saudi Vision 2030”, un progetto di modernizzazione e diversificazione dell’economia voluto proprio da Mbs.

A oliare la collaborazione, la compagnia petrolifera saudita Aramco ha firmato un accordo per una joint-venture del valore di 10miliardi di dollari per sviluppare una raffineria e industria petrolchimica nel Liaoning. Le autorità saudite hanno anche annunciato 35 memorandum per collaborazione nel campo dell’energia, delle miniere, dei trasporti e dell’e-commerce.

Nella lotta al terrorismo, la collaborazione avviene col silenzio. L’Arabia saudita è sospettata di sostegno a molti gruppi fondamentalisti nel mondo. Ma per amicizia con la Cina, Riyadh non ha mai condannato le violenze contro gli uiguri ad opera di Pechino. Tuttora vi sono almeno un milione di uiguri – popolazione islamica e turcofona nello Xinjiang – rinchiusa in campi di lavoro forzato.

Nel campo dell’autodeterminazione, entrambi i Paesi hanno riaffermato che essi si oppongono ad ogni “interferenza da forze esterne negli affari interni” dei loro Paesi. Per la Cina è chiaro il riferimento agli Usa e alla guerra dei dazi che sta creando problemi all’economia del Paese. Anche per l’Arabia saudita il problema sono gli Stati Uniti che dopo l’assassinio del giornalista Jamal Khashoggi vuole distanziarsi proprio da Mbs, sospettato di essere il mandante dell’uccisione. Da parte sua, l’Europa vuole inserire l’Arabia saudita nella lista nera del riciclo di denaro, accusandola di fare troppo poco per frenare i finanziamenti dei gruppi terroristi e del crimine organizzato.

Secondo analisti del settore, il viaggio di Mbs è servito proprio per riscuotere nuove amicizie in oriente, vista la difficile atmosfera in occidente.

Il tentativo di Mbs è anche quello di tornare ad essere il partner privilegiato di Pechino per la vendita di petrolio, un ruolo che al presente è detenuto dalla Russia. Allo stesso tempo, Riyadh cerca alleanze per isolare o contenere l’Iran. Ma proprio un giorno prima dell’arrivo di Mbs a Pechino, Xi si è incontrato con Ali Larijani, presidente del parlamento di Teheran.