L’Egitto celebra il premio Oscar Rami Malek, miglior attore con Bohemian Rhapsody

Il 37enne attore Usa di origini egiziane ha conquistato la statuetta interpretando Freddy Mercury. La gioia di familiari (cristiani copti) e abitanti del villaggio dell’Alto Nilo da cui provengono i genitori. Nel Paese dei faraoni è celebrato come l’idolo nazionale, il calciatore musulmano Salah. Il tema dell’emigrazione e delle violenze anti-cristiane.


Il Cairo (AsiaNews) - In Egitto proseguono i festeggiamenti per il premio Oscar Rami Malek, che ha vinto la statuetta quale miglior attore protagonista col film “Bohemian Rhapsody”, che ripercorre la vita di Freddie Mercury e mutua il titolo da una famosa hit della band britannica. Nel suo discorso l’attore 37enne ha ricordato di essere “figlio di immigrati dall’Egitto, americano di prima generazione”, “orgoglioso” delle sue radici  e di “rappresentare” il Medio oriente: “Invecchiando - ha aggiunto - capisco quanto sia prezioso il mio patrimonio ereditario e la mia tradizione”. 

Gli egiziani hanno accolto con gioia e soddisfazione la decisione dell’Academy, definendo Malek il nuovo “faraone” ed equiparandolo a un vero e proprio idolo nazionale, il calciatore (musulmano) del Liverpool Mohammed Salah. Anche il ministro per l’Emigrazione Nabila Makram ha voluto esprimere le proprie congratulazioni, sottolineando che “è il primo egiziano di sempre a vincere un Oscar”.

A differenza di Salah, icona nazionale anche per la propria fede in Maometto in un Paese a larghissima maggioranza islamica, i genitori sono entrambi cristiani copti un tempo impiegati negli uffici di governo e nell’industria del turismo. La sua famiglia è originaria di Faltaous, nell’Alto Egitto; nel 1978 i parenti decidono di trasferirsi a Los Angeles, negli Stati Uniti, dove il futuro premio Oscar nasce nel 1981. 

All’indomani del trionfo, i parenti in Egitto hanno telefonato alla madre dell’attore per congratularsi. Tutta la famiglia rimasta nel Paese di origine ha guardato in diretta la notte (americana) degli Oscar, festeggiando la nomina come un gol della nazionale di calcio ai mondiali. 

Fadi, 24enne cugino di Rami, conferma che zii, zie, figli e cugini si sono radunati nella casa di famiglia a Feltaous, nella provincia di Minya, circa 265 km a sud del Cairo. 

Quando è stato pronunciato il nome di Rami Malek sono iniziati e festeggiamenti, con balli, grida di gioia e canti che si sono poi allargati a tutto il quartiere. Giovani e anziani sono scesi in piazza, hanno esploso fuoco d’artificio e le donne hanno intonato canti. “Il villaggio e la nostra famiglia - prosegue Fadi - sono scoppiati dalla gioia quando hanno udito il suo nome. Siamo orgogliosi, è una vittoria per tutti gli egiziani”. 

“Zia Nelly [la madre del premio Oscar] - aggiunge Rami, un altro cugino - ha detto che lei e Rami non vedono l’ora di venirci a trovare”. Nelle scorse settimane l’attore Usa di origini egiziane aveva già vinto il Golden Globe, lo Screen Actors Guild e il premio britannico Bafta, a conferma del successo riscosso dal film dedicato ai Queen, in cui Malek recita la parte del frontman del gruppo. 

Malek ha visitato l’Egitto ai tempi delle scuole superiori, negli anni ’90 e già allora si potevano notare le qualità nella recitazione. “Anche se non lo vediamo da tempo - dichiara a The National Awad Nakhla, abitante di Faltaous - siamo vicini a lui e al viaggio intrapreso dalla sua famiglia. Egli rappresenta uno dei tanti copti che è emigrato per trovare un lavoro e una vita decente”. 

Tuttavia, la vittoria agli Oscar non è solo elemento di festa. Il 22enne Samy Saed, aspirante attore, afferma che se non fosse cresciuto negli Stato Uniti “egli avrebbe ricevuto feroci critiche, sarebbe stato demonizzato per aver recitato la parte di un uomo gay”. Trisa, attivista politica di Minya, invita a guardare anche l’altra faccia della medaglia. “Sappiamo tutti - afferma - che è di famiglia copta, una minoranza spesso perseguitata [in Egitto]. Inoltre, egli recita la parte di un omosessuale” e questo gli avrebbe procurato non pochi problemi nel Paese dei faraoni.