Card. Gracias: La Chiesa indiana aspetta il ritorno del pilota catturato in Pakistan
di Nirmala Carvalho

Il rientro di Abhinandan Varthaman è previsto per oggi. Il premier pakistano Imran Khan ha dichiarato che il rilascio del pilota indiano vuole essere un “gesto di pace” per disinnescare il conflitto tra le due nazioni. Presidente dei vescovi indiani: “Speriamo che sia l’inizio di un processo di pace”.


Mumbai (AsiaNews) – La Chiesa indiana “accoglie con entusiasmo il ritorno del pilota dell’aeronautica, il Wing Commander Abhinandan Varthaman. È una grande gioia per il Paese e la sua famiglia”. Lo afferma ad AsiaNews il card. Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai e presidente della Conferenza episcopale indiana. Oggi infatti è previsto il rientro del pilota dell’Indian Air Force catturato in Pakistan due giorni fa, dopo l’abbattimento del suo jet che sorvolava illegalmente lo spazio aereo di Islamabad.

Il primo ministro pakistano Imran Khan ha dichiarato che il rilascio del pilota indiano vuole essere un “gesto di pace” per disinnescare il conflitto tra le due nazioni. La cattura del militare ha aumentato la tensione tra India e Pakistan, riattizzata con l’attentato contro i soldati indiani in Kashmir del 14 febbraio scorso, compiuto da un militante del gruppo terrorista pakistano Jaish-e-Mohammed. Per ritorsione, il 26 febbraio il governo di Delhi ha bombardato un campo di addestramento del JeM a Balakot, in territorio pakistano, uccidendo circa 300 terroristi. Il giorno successivo è avvenuto l’abbattimento di due jet da parte della contraerea di Islamabad e la cattura di uno dei due piloti.

Il card. Gracias ritiene che la restituzione del prigioniero sia un buon segno: “Il Pakistan dimostra di rispettare la Convenzione di Ginevra [sul trattamento dei prigionieri in zone di guerra, firmata nel 1949, essa prevede che i feriti siano trattati con umanità, ndr]. Speriamo che questo sia l’inizio di un processo che porti a disinnescare la tensione tra i nostri due Paesi confinanti e apra la strada alla pace, al dialogo e all’impegno a rafforzare la cooperazione bilaterale nella regione e nel subcontinente [indiano]”.