L’ordigno ha provocato una forte esplosione e un incendio nei pressi del luogo sacro. Gli agenti hanno sigillato l’area e bloccato ogni accesso. Impedito anche l’ingresso nella città vecchia. Almeno quattro le persone fermate, due sono donne. Due palestinesi feriti negli scontri e ricoverati in ospedale.
Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) - Nuove violenze alla Spianata delle Moschee (il Monte del Tempio per la religione ebraica), nella città vecchia a Gerusalemme: oggi una bomba incendiaria è stata lanciata verso una pattuglia della polizia, provocando una forte esplosione e un incendio nei pressi del luogo sacro. In risposta, le forze della sicurezza israeliane hanno sigillato l’area e bloccato ogni accesso.
Secondo le prime informazioni, subito dopo l’attentato gli agenti hanno fatto irruzione nel complesso e arrestato tre sospetti. Tutte le porte del Monte del Tempio sono state chiuse e la polizia sta evacuando tutti i presenti. Anche l’ingresso alla città vecchia è bloccato.
Testimoni oculari parlano di scontri fra poliziotti e fedeli nell’area teatro dell’esplosione.
I palestinesi denunciano l’arresto di alcuni fedeli e di diversi membri del Waqf, la fondazione religiosa controllata dalla Giordania e preposta al controllo del luogo sacro. Agenti israeliani in tenuta anti-sommossa hanno fatto irruzione nella Cupola della Roccia e all’interno delle moschee.
Almeno quattro le persone fermate, due delle quali sarebbero donne. Fonti della Mezzaluna rossa parlano di due palestinesi feriti negli scontri e ricoverati in un vicino ospedale.
Non si ferma dunque l’escalation di tensione nell’area, che ha provocato anche l’intervento della Lega araba che chiede alla comunità internazionale di intervenire per mettere fine all’aggressione di Israele su al-Aqsa. Ad alimentare lo scontro, un video diventato virale nei giorni scorsi in cui alcuni soldati della forza “occupante” (Israele) sarebbero entrati nella moschea di Bab al Rahma rifiutandosi di togliere le scarpe e calpestando i tappeti per le preghiere a dispetto delle proteste dei fedeli.
Intanto, il tribunale di Gerusalemme ha rinviato di una settimana la decisione sulla chiusura del contestato edificio di Bab al-Rahma, sulla Spianata delle Moschee.
Israele ha chiuso il sito ai fedeli 16 anni fa, perché sarebbe stato usato da un gruppo associato ad Hamas. Tuttavia, il mese scorso i funzionari del Waqf hanno riaperto il palazzo. Da allora la polizia ha tentato di mettervi di nuovo i sigilli, innescando la risposta dei manifestanti musulmani che l’hanno riaperto e utilizzato come moschea.
Il posto di blocco della polizia investito dall’esplosione di oggi si trova nei pressi di un edificio adiacente la Cupola della Roccia, al centro della Spianata delle Moschee. Già in passato esso è stato obiettivo di attacchi e violenze.
Per i palestinesi la presenza di poliziotti nell’area è simbolo del tentativo di prevaricazione e di controllo da parte di Israele sul terzo luogo sacro per i musulmani.
La Spianata delle Moschee si conferma dunque essere un nervo scoperto fra le due parti. Molti palestinesi temono che venga messo in discussione lo status quo e ad esacerbare le tensioni ci sono le continue incursioni di estremisti ebraici che chiedono che la moschea venga distrutta per spazio a un tempio ebraico.