Dopo il fallimento del vertice con Pyongyang, Washington emette le prime sanzioni

Il Tesoro Usa ieri ha annunciato misure punitive contro due compagnie cinesi. Aggiornato il report sulle pratiche illecite di commercio della Nord Corea. Nel 2018, i porti della Corea del Nord hanno ricevuto almeno 263 consegne di petrolio raffinato. Superato di 7,5 volte il limite imposto dall’Onu.


Washington (AsiaNews/Agenzie) – Washington dispone ammende nei confronti di due compagnie di navigazione cinesi che hanno aiutato la Corea del Nord ad eludere le sanzioni statunitensi e internazionali sul suo programma nucleare: è il primo provvedimento degli Usa dall’insuccesso del vertice di Hanoi tra il presidente Donald J. Trump ed il leader nordcoreano Kim Jong-un.

Il Dipartimento del Tesoro Usa ieri ha annunciato misure punitive contro la  Dalian Haibo International Freight Co. Ltd. e la Liaoning Danxing International Forwarding Co. Ltd.. Washington ha anche dichiarato che sta aggiornando il suo report sulle pratiche illecite di commercio di Pyongyang, nominando altre 71 imbarcazioni – che si aggiungono alle 24 già individuate – sospettate di aver esportato carbone dalla Corea del Nord o effettuato trasferimenti nave-nave di petrolio raffinato.

Dopo il secondo vertice Trump-Kim, Ri Yong-ho – ministro degli Esteri di Pyongyang – ha dichiarato che il suo Paese aveva presentato agli Usa proposte “realistiche”, in cambio di “una parziale revoca delle sanzioni, che ostacolano l'economia civile e il sostentamento del nostro popolo”.

Il Tesoro afferma che lo scorso anno i porti della Corea del Nord hanno ricevuto almeno 263 consegne di navi cisterna contenenti petrolio raffinato. Se queste petroliere fossero state piene, Pyongyang avrebbe importato 3,78 milioni di barili o più di 7,5 volte la quantità consentita dal limite imposto dalle Nazioni Unite (500mila all'anno).

I funzionari usa riferiscono che la Dalian Haibo ha fornito beni e servizi a sostegno della Paeksol Trading Corp., una compagnia nordcoreana già sanzionata in precedenza, poiché coinvolta nel commercio di metallo o carbone e nel fornire entrate alternative al regime di Pyongyang.