Bangkok: giunta e opposizioni reclamano vittoria al voto

I militari sono in prima fila per tornare al potere come amministrazione civile. Con 7,6milioni di preferenze, il loro partito ha vinto il voto popolare. Sotto nei seggi, può contare su 250 senatori, tutti nominati prima delle elezioni. I risultati ufficiali saranno annunciati prima del 9 maggio e solo dopo l'incoronazione del re Maha Vajiralongkorn.


Bangkok (AsiaNews) – Sono giorni di confusione quelli che attendono la scena politica thai. Il Paese esce diviso dalle delle prime elezioni generali dal 2011 e ciascuno dei campi politici rivali spera di formare un governo. La tornata elettorale del 24 marzo segna il ritorno della nazione alla democrazia – a quasi cinque anni dalla presa di potere della giunta – ma da candidati ed elettori si levano accuse di brogli e dure critiche alla legge elettorale scritta dai militari.

La giunta è in prima fila per tornare al potere come amministrazione civile, poiché i risultati preliminari pubblicati della Commissione elettorale (Ce) mostrano che il suo partito delegato si è assicurato una maggioranza inaspettata del voto popolare. Con il 95% dei voti scrutinati, l’agenzia governativa ieri sera ha dichiarato che il partito pro-militari Palang Pracharat ha conquistato circa 7,6milioni di voti. Ciò conferisce al suo candidato primo ministro, il capo della giunta Prayut Chan-o-cha, la legittimità per reclamare la vittoria.

Il suo partito ha ottenuto oltre 400mila preferenze in più del Pheu Thai, partito populista deposto dal colpo di Stato del 2014 e affiliato all'ex-ex-premier in esilio Thaksin Shinawatra. Ma se il Pheu Thai soccombe nel voto popolare, esulta per i 137 seggi elettorali conquistati. I rivali del Palang Pracharat si fermano a 97, seguiti dal Bhumjaithai con 39, i democratici con 33 e la rivelazione Phak Anakhot Mai (Partito del futuro nuovo) con 30. Restano da assegnare ancora 150 posti alla Camera bassa.

I dati suggeriscono che Prayuth non è lontano dal raggiungere la soglia cruciale di 126 seggi nella Camera bassa. Essa si compone dei 350 vincitori nei collegi elettorali e di 150 politici nominati nelle liste di partito. All’Assemblea nazionale (bicamerale) Prayuth può però contare anche sul sostegno di 250 senatori, tutti nominati dalla giunta prima delle elezioni e pronti a legittimare il suo tentativo di formare un governo.

Durante la notte elettorale, la Ce ha rimandato senza spiegazioni l’annuncio completo dei risultati preliminari, in virtù delle lamentele provocate da errori nel conteggio e possibili irregolarità nel voto. Quando lo scrutinio era ancora al 93%, la Commissione ha annunciato di aver invalidato quasi 1,9 milioni di voti. Gli esperti prevedono giorni, forse settimane, di negoziati disordinati tra i partiti. Anche le squalifiche dei candidati e le dispute sulle irregolarità del sondaggio potrebbero rimodellare l'equilibrio della Camera bassa. I risultati ufficiali saranno annunciati prima del 9 maggio e solo dopo l'incoronazione del re Maha Vajiralongkorn, che avrà luogo tra il 4 ed il 6 dello stesso mese. Il governo di Prayuth rimarrà in carica fino ad allora.