Celebrità boicottano il Brunei contro la lapidazione di gay e adulteri

L’attore Usa George Clooney ha invocato l’embargo contro nove hotel di proprietà del sultano. Il governo risponde: “La sharia per educare, rispettare e proteggere i diritti legittimi di tutti gli individui”. In Brunei, l’islam sunnita è “protetto” da numerose disposizioni legali. Le celebrazioni pubbliche del Natale, incluse le decorazioni e i canti, sono bandite dal 2015.


Bandar Seri Begawan (AsiaNews) – Il musicista britannico Elton John si è unito all'attore statunitense George Clooney nel chiedere il boicottaggio di nove hotel di proprietà del Brunei, in risposta alle nuove leggi sulla pena di morte emesse dal sultanato contro il sesso gay e l'adulterio. Mentre un numero crescente di celebrità internazionali aderisce all’iniziativa, il governo di Bandar Seri Begawan difende il suo diritto di applicare le nuove leggi islamiche, che a partire da dopodomani prevederanno la lapidazione per chiunque venga trovato colpevole di tali reati.

Clooney ha invocato il boicottaggio all'inizio della scorsa settimana. Gli alberghi menzionati dall’attore si trovano in Gran Bretagna, Francia, Italia e Stati Uniti. Essi includono l'esclusivo Dorchester di Londra e il Beverly Hills Hotel di Los Angeles.

Nel sultanato del Brunei, circa il 58,5% dei 400mila cittadini professa la religione islamica. Oltre a punire sodomia e adulterio con la morte per lapidazione, le nuove leggi sulla sharia contemplano l’amputazione di mani e piedi per i ladri. L’Ufficio del primo ministro dichiara: “La sharia, oltre a criminalizzare e scoraggiare atti contrari agli insegnamenti dell'islam, mira anche a educare, rispettare e proteggere i diritti legittimi di tutti gli individui, la società o la nazionalità di qualsiasi fede e razza”.

Il Brunei applica gli insegnamenti islamici in modo più rigoroso rispetto a Malaysia e Indonesia, gli altri Paesi del Sud-est asiatico a maggioranza islamica. La vendita di alcol è vietata, così come il proselitismo per altre religioni. Nel Paese non sono previste elezioni e il sultano Hassanal Bolkiah (foto), 72 anni, è il secondo monarca regnante più longevo del mondo (è al potere da 51 anni).

La religione di Stato, l’islam sunnita di scuola shafi’ita, è “protetta” da numerose disposizioni legali. La diffusione di una religione diversa dall’islam è un reato punibile con una pena detentiva fino a cinque anni di carcere, una multa fino a circa 15mila dollari Usa o entrambi. Qualsiasi atto “tenda ad offuscare l’immagine dell’islam” costituisce reato ed è illegale anche criticare la sharia, imposta nel 2014. Le celebrazioni pubbliche del Natale, incluse le decorazioni e i canti, sono state bandite nel 2015 perché potrebbero danneggiare le “aqidah (credenze) della comunità musulmana”.

Tutte le organizzazioni religiose sono obbligate per legge a richiedere la registrazione e a fornire informazioni dettagliate sull’organizzazione, le sue attività, i nomi dei suoi membri e qualsiasi altro dato richiesto dalle autorità. Il governo ha messo al bando religioni come l’islam ahmadiyya, l’al-Arqam (una setta islamica), la fede baha’i e i testimoni di Geova. Le conversioni all’islam  shafi’ita sono incentivate dallo Stato, che fornisce ai convertiti denaro, case, generatori, pompe per l’acqua o finanziamenti per il pellegrinaggio alla Mecca.