Fengxiang, 200 fedeli contro 600 poliziotti che vogliono distruggere il santuario mariano di Mujiaping
di Bernardo Cervellera

Da ieri sera i fedeli fanno un sit-in per proteggere il santuario, che si trova nel distretto di Taibai, una zona montagnosa molto povera. Le autorità vogliono che tutta la diocesi si iscriva all’Associazione patriottica. I fedeli chiedono a tutti i cristiani di pregare per la salvaguardia del santuario e la salvezza della popolazione.


Roma (AsiaNews) –  Almeno 600 funzionari del governo insieme a poliziotti sono arrivati stamattina davanti al santuario mariano di Mujiaping per distruggerlo.  Il santuario si trova nella diocesi di Fengxiang (Shaanxi), la stessa dove il 4 aprile scorso le autorità hanno distrutto la chiesa di Qianyang.

Allertati sulle intenzioni delle autorità, già da ieri sera, circa 200 fedeli della zona si sono radunati sulla scalinata che porta alla chiesa per difendere il santuario. “Siamo disposti a dare la nostra vita”, ha detto uno di loro. Il numero dei poliziotti e funzionari è però quasi il triplo dei fedeli, per cui sarà molto difficile che essi vengano fermati.

Il santuario mariano di Mujiaping si trova su una zona montagnosa del distretto di Taibai, in mezzo a popolazioni molto povere. La chiesa è di per sé dedicata al Sacro Cuore di Gesù, ma la gente la usa andare in pellegrinaggio verso una statua della Madonna presente nel recinto del santuario.

La polizia ha in progetto di distruggere il santuario, la porta istoriata da cui ci si introduce sulla scalinata che va verso la chiesa, la statua della Madonna che accoglie i pellegrini.

I fedeli chiedono a tutti i cristiani di pregare per la salvaguardia del santuario e la salvezza della popolazione.

Nei prossimi giorni le autorità hanno progettato la distruzione di altre chiese, almeno tre.

La violenza che sta travolgendo le chiese di Fengxiang ha una precisa ragione, confermata dai fedeli: le autorità vogliono che i luoghi, le persone, i sacerdoti e il vescovo appartengano all’Associazione patriottica, l’organismo di controllo del Partito comunista, che vuole edificare una Chiesa “indipendente” dalla Santa Sede. “Se non vi iscrivete, distruggiamo tutto”, avrebbe detto un funzionario.

Nel panorama ecclesiale cinese, la diocesi di Fengxiang, guidata fino al 2017 da mons. Luca Li Jingfeng, ha un carattere speciale: è l’unica diocesi dove né i fedeli, né il vescovo sono iscritti all’Associazione patriottica, sebbene dal 2001 vi sia un Ufficio per gli affari religiosi. Dal 2017, il vescovo è mons. Pietro Li Huiyuan, 54 anni.