Mons. Guo, vescovo ausiliare, ma non riconosciuto dal governo, ha potuto celebrare con le insegne episcopali. Forse vi è stato un intervento del Vaticano. Facoltativa l’adesione all’Associazione patriottica.
Mindong (AsiaNews) – Mons. Guo Xijin, vescovo ausiliare di Mindong, e mons. Zhan Silu, vescovo ordinario, hanno concelebrato nella messa crismale oggi. In particolare mons. Guo ha potuto celebrare con le insegne episcopali (mitria e croce pettorale) pur non essendo ancora riconosciuto come vescovo dal governo (v. foto).
Alcune settimane fa i fedeli di Mindong (Fujian) avevano espresso la preoccupazione che siccome il vescovo non era riconosciuto dal governo, non volendo aderire all’Associazione patriottica, egli sarebbe stato bloccato dal concelebrare. Anche gli oltre 50 sacerdoti del ramo non ufficiale della comunità hanno partecipato alla concelebrazione che ricorda l’istituzione del sacerdozio da parte di Gesù.
Non è chiaro quanto è successo in questi giorni. È probabile che lo stesso Vaticano e il governo centrtale siano intervenuti per salvare l’accordo sino-vaticano messo in crisi dalla possibile esclusione di mons. Guo.
Dopo la firma dell’accordo e la riconciliazione di papa Francesco con il vescovo Zhan Silu, mons. Guo, vescovo non ufficiale, che era l’ordinario della diocesi, ha accettato di fare un passo indietro divenendo il vescovo ausiliare di mons. Zhan, salito al ruolo di vescovo ordinario.
Ma il Fronte unito e l’ufficio affari religiosi hanno distribuito un foglio a tutti i sacerdoti e a mons. Guo in cui si esige da loro obbedienza al nuovo vescovo, ma soprattutto adesione ai principi di “indipendenza” della Chiesa e all’Ap.
Da quanto si comprende – dato che il testo dell’accordo non è stato pubblicato né dalla Cina, né dalla Santa Sede - ciò sarebbe contrario ai principi dell’accordo, in cui l’adesione all’Ap sarebbe solo facoltativa.
Grazie a questo importante elemento, ossia l’adesione non obbligatoria all’Ap, è possibile pensare a una via di riconciliazione fra comunità ufficiali e non ufficiali. Le comunità non ufficiali (o “sotterranee”) non hanno mai accettato negli ultimi 60 anni di sostenere un’associazione che ha come scopo l’indipendenza della Chiesa dalla Santa Sede.
Subito dopo l’accordo, invece, in diverse province è in atto una campagna per obbligare sacerdoti e vescovi ad aderire all’Ap, pena l’esclusione dal ministero. In più, ai sacerdoti della comunità ufficiale, si ribadisce che “nonostante” l’accordo sino-vaticano, la Chiesa è tenuta al “patriottismo” e soprattutto a edificare una Chiesa “indipendente”.