Stato di Shan, colloqui di pace tra eserciti ribelli

I combattimenti tra Rcss e Sspp si sono fermati nelle municipalità di Kyaukme e Thibaw. Il conflitto è divampato lo scorso settembre nel distretto di Namtu. Dalla fine del 2018, i due gruppi si sono fronteggiati in oltre 150 occasioni. Gli scontri armati hanno causato migliaia di sfollati. Lo Stato di Shan è il centro globale per la produzione di metanfetamina.


Naypyidaw (AsiaNews/Agenzie) – Protagonisti di feroci scontri che negli ultimi mesi hanno infiammato lo Stato di Shan, due gruppi armati ribelli sono ora impegnati in colloqui di pace. Lo annuncia un portavoce per i due eserciti etnici, lo Shan State Progress Party (Sspp) ed il Restoration Council of Shan State (Rcss).

Il conflitto tra i nazionalisti Shan dell’Rcss ed i separatisti dell’Sspp è divampato lo scorso settembre nel distretto di Namtu, situato nel nord dello Stato birmano più orientale. I combattimenti sono ripresi dopo lo scorso 21 dicembre, quando il Tatmadaw (l’esercito del Myanmar) ha dichiarato un cessate il fuoco unilaterale nella regione. Da allora, i due gruppi si sono fronteggiati in oltre 150 occasioni. Gli scontri armati hanno causato migliaia di sfollati tra la popolazione civile.

Contrariamente allo Sspp, l’Rcss è uno degli eserciti etnici birmani che nell’ottobre 2015 hanno firmato l'Accordo nazionale per il cessate il fuoco (Nca) con il governo centrale. Dal novembre dello stesso anno, spesso le due milizie si sono scontrate nelle municipalità di Hsipaw, Kyaukme e Namtu. I soldati dello Sspp finora hanno potuto contare sugli alleati del Ta’ang National Liberation Army (Tnla), che combattono per l’autodeterminazione dell’etnia Ta’ang.

Secondo analisti, le lotte intestine sono motivate in parte dal desiderio di controllare la produzione e lo smercio di droghe. Situato al confine con la Cina, lo Stato di Shan è divenuto il centro globale per la produzione di metanfetamina.

“Non vogliamo combattere con l'Rcss perché entrambi i gruppi sono di etnia Shan”, dichiara il ten. col. Sai Su, dello Sspp. “Noi siamo nel nord dello Shan da molto tempo e l'Rcss vi si è spostato da sud. Dobbiamo costruire fiducia e condividere informazioni. La mancanza di comunicazione ha portato allo scontro”. Il Tatmadaw si era offerto di mediare per un cessate il fuoco tra le due fazioni, che però hanno rifiutato l’offerta perché “spetta agli Shan risolvere le divergenze”.

Sai Su spiega che, dopo aver designato aree riservate, i combattimenti si sono fermati nelle municipalità di Kyaukme e Thibaw. Entrambe le parti hanno deciso di non invadere le rispettive zone di competenza, mentre i vertici delle milizie cercano una soluzione pacifica attraverso negoziati. “Dovremmo – conclude – lavorare insieme allo sviluppo regionale, alla creazione di un'unione federale e creare fiducia tra i due gruppi per raggiungere il nostro obiettivo, atteso da tutto lo Stato Shan”.