Mons. Machado: l’Onu aggiorni la Convenzione sui diritti dell’infanzia
di Nirmala Carvalho

Nel 2019 ricorrono i 30 anni dalla firma della Convenzione Onu. L’Ong “Arigatou International” vuole creare una piattaforma di discussione tra i leader religiosi. L’obiettivo è proteggere i minori con l’aiuto della fede.


Mumbai (AsiaNews) – Aggiornare la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia valorizzando il ruolo delle religioni sul tema: con questo obiettivo si è riunito a Losanna (in Svizzera) il comitato consultivo dell’associazione “Arigatou International”. Ne parla mons. Felix Machado, arcivescovo di Vasai, in India, che afferma: “L’incontro era rivolto alla preparazione di un documento sulle attuali condizioni dell’infanzia e sulle sfide dell’epoca moderna, da presentare in occasione dei 30 anni dalla firma della Convenzione che ricorre il 20 novembre”.

La riunione annuale del comitato consultivo (per un totale di 15 membri) si è tenuta il 10 e 11 maggio. Arigatou (“grazie” in giapponese) International, è una Ong votata al benessere dei bambini che raduna i leader di sette religioni: cristianesimo, islam, buddismo, ebraismo, sikh, bahai, induismo. Mons. Machado è l’unico rappresentante cattolico. L’obiettivo dell’associazione è porre sullo stesso piano i rappresentanti di fedi e culture differenti, in modo che essi possano collaborare insieme “per costruire un mondo migliore per i minori”.

L’arcivescovo spiega che l’Ong nasce dall’iniziativa dell’organizzazione buddista giapponese “Myochikai”, fondata da Takeyasu Miyamoto, ora scomparso, e portata avanti dal figlio Keishi Miyamoto. “Quando lavoravo per la Santa Sede [dal 1994 al 1998, ndr] – ricorda – il fondatore venne a fare una visita al Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso ed espresse il desiderio d’impegnarsi per i bambini e i loro diritti. Da qui nacque l’organizzazione che si occupa delle cause dei più piccoli e svolge attività in tutto il mondo”.

Mons. Machado spiega: “Rivedere la Convenzione dell’infanzia da una prospettiva multi-religiosa è l’obiettivo attuale del comitato, e per questo sono stati selezionati esperti di primo piano nel settore dei diritti dei minori. La domanda principale è: cosa possono fare i leader religiosi per proteggere i diritti dei fanciulli? Il punto di partenza comune è che al centro ci deve essere la dignità del bambino”.

Il presule lancia un appello: “I bambini non devono soffrire a causa delle nostre differenze ideologiche. I capi religiosi devono essere attori nella protezione dei minori. Non lasciamoci guidare dalla testa, ma dal cuore. È un’opportunità per tutti noi fare di più per i bambini. Ogni religione ha il proprio approccio morale, ma i bambini devono godere della dignità fondamentale cui hanno diritto. Tutti devono essere d’accordo su questo. Ispiriamo le persone ad agire in sostegno dei nostri figli. Le famiglie sono il luogo in cui essi nascono e crescono. L’istituzione familiare dev’essere rafforzata”.