Autorità finanziaria vaticana: sempre meno le attività sospette di riciclaggio e di terrorismo

Presidente e direttore dell’Aif presentano il Rapporto 2018. Il sistema vaticano è stato accolto nella Sepa (Single Euro Payments Area). La prima condanna per auto-riciclaggio. Nuovi protocolli d’intesa con giurisdizioni estere.


Città del Vaticano (AsiaNews) – Sono diminuite in modo considerevole i casi di possibili attività sospette di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo legate al sistema finanziario della Santa Sede. Lo afferma l’Autorità di informazione finanziaria vaticana (Aif), che oggi ha presentato il suo Rapporto per l’anno 2018 nella Sala stampa della Santa Sede.

L’Aif svolge una funzione di informazione e vigilanza ed ha collegamenti internazionali con istituzioni straniere per la vigilanza. Alla conferenza stampa erano presenti il presidente René Brülhart e il direttore Tommaso Di Ruzza (rispettivamente a destra. e a sinistra nella foto).

Nel 2018 l’Aif ha ricevuto 56 segnalazioni per sospetti di riciclaggio, rispetto alle 150 dell’anno precedente. Nessuna segnalazione invece per sospetti di attività terroristiche.

Nelle statistiche pubblicate, si fa notare che nel 2018 sono state sospese transazioni e operazioni per 422.077 euro; bloccati conti e fondi per 2,36 milioni di euro.

Il Rapporto mostra come positivi altri due elementi: il primo riguarda l’accoglienza del sistema finanziario vaticano nella Sepa (Single Euro Payments Area); il secondo è che nel 2018 è avvenuta

la prima condanna per riciclaggio da parte del Tribunale del Vaticano. Infatti, in seguito ad indicazioni dell’Aif, l’imprenditore edile Angelo Proietti (ai domiciliari per bancarotta fraudolenta), è stato condannato per auto-riciclaggio a due anni e sei mesi di reclusione e alla confisca di oltre un milione di euro.

Il Rapporto riicorda che nel 2018, l’Aif ha siglato 8 nuovi Protocolli d’intesa con controparti di giurisdizioni estere (fra cui Panama e Brasile) e ha scambiato informazioni in 488 casi.

Finora l’Aif ha sottoscritto protocolli di intesa con le controparti di 56 Paesi di tutti i continenti.