Il via libera con la firma dei tre responsabili dello Status Quo: il Custode di Terra Santa, il patriarca armeno e il greco-ortodosso. I leader cristiani esprimono “grande gioia e soddisfazione”. L’opera in due fasi di “restauro e recupero” riguarda le fondamenta della tomba e il pavimento della chiesa.
Gerusalemme (AsiaNews) - A due anni dall’inizio della prima parte dei lavori di restauro del Santo Sepolcro, a Gerusalemme, che si sono conclusi il 22 marzo 2017 con una solenne cerimonia ecumenica, le comunità cristiane hanno raggiunto un accordo per la seconda fase. A firmare il nulla osta per la ripresa dell’opera di rinnovamento, i responsabili dello Status Quo del luogo sacro in cui è stato sepolto Cristo: il patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme Teophilos III, il Custode di Terra Santa Francesco Patton e il patriarca armeno di Gerusalemme Nourhan Manougian.
La prima parte dei lavori di restauro dell’edicola del Santo Sepolcro sono iniziati nel maggio 2016, in seguito alla firma dell’accordo avvenuta il 22 marzo, e sono proseguiti per circa 10 mesi. L’obiettivo dell’opera era il consolidamento dell’insieme della struttura, per preservarla dai danni derivanti da eventuali movimenti sismici, come avvenuto in occasione del terremoto del 1927. I lavori sono finanziati tanto da enti pubblici che da privati.
In una nota ufficiale diffusa ieri in seguito alla firma, i capi delle comunità cristiane responsabili dello Status Quo del Santo Sepolcro hanno comunicato “con grande gioia e soddisfazione” l’accordo. I lavori di “restauro e recupero”, proseguono i leader delle tre comunità, riguardano “le fondamenta del Santo Sepolcro e il pavimento della chiesa del Santo Sepolcro”.
Il progetto, proseguono i capi cristiani, è conseguenza di un esito “positivo” dei lavori di “restauro della tomba stessa”. Esso “segna e conferma il costante impegno delle comunità per il mantenimento e la ristrutturazione di questo luogo sacro”, che “nel suo silenzio e nella sua nudità proclama eloquente l’essenza stessa della nostra fede”.
Il progetto relativo alla seconda fase dei lavori avverrà “in due fasi: una prima parte di studio dello stato attuale delle fondamenta” e una seconda parte “di restauro” delle stesse e “del pavimento” del luogo di culto che ospita la tomba di Gesù. “Due studiosi italiani - conclude il comunicato dei capi cristiani - e una istituzione scientifica di alto livello saranno preposte all’analisi della situazione e all’esecuzione dei lavori”, sotto la supervisione del comitato congiunto delle tre comunità.