Aceh vuole istituzionalizzare la poligamia: pioggia di critiche sul governo locale
di Mathias Hariyadi

Lo Stato indonesiano non riconosce il "nikah siri", il matrimonio poligamico della tradizione islamica. La pratica è diffusa soprattutto tra le fasce più ricche della popolazione. Docente di un'università islamica: "Donne come 'oggetto' dei desideri sessuali". Segretario della Commissione nazionale contro la violenza sulle donne: "Mi chiedo se in Indonesia verrebbe accettata la poliandria".


Jakarta (AsiaNews) – Attivisti e funzionari degli enti per i diritti delle donne insorgono contro una proposta di legge per il riconoscimento ufficiale della poligamia ad Aceh – "territorio speciale" dell'isola di Sumatra dove vige la sharia. Ad avviare il procedimento per l'approvazione della normativa – conosciuta come "Rancangan Quanun" o "Raqan" – è stato il Dewan Perwakilan Rakyat Aceh (Dpra), ovvero il Consiglio rappresentativo locale.

Nonostante lo Stato indonesiano non riconosca il "nikah siri" – matrimonio religioso non registrato presso le autorità civili –, la pratica è diffusa soprattutto tra le fasce più ricche della popolazione: uomini d'affari, politici e personalità in vista spesso ricorrono al matrimonio poligamico, per mettere a tacere critiche e pettegolezzi sulle loro relazioni extraconiugali. Dal momento che il nikah siri non è contrario agli insegnamenti dell'islam in materia di famiglia, il governo di Aceh intende istituzionalizzarlo attraverso un preciso quadro normativo. Questo stabilisce anzitutto il numero massimo di mogli consentito: quattro. Il disegno di legge specifica poi i requisiti di base, affinché ad un musulmano sia riconosciuto il diritto a sposare più donne. Uno di questi è l'infertilità della propria consorte. Inoltre, il richiedente deve poter garantire gli stessi standard di benessere alla nuova moglie ed ai suoi figli ed ottenere il permesso del Consiglio della sharia, oltre a quello della prima moglie.

I musulmani indonesiani seguono una corrente religiosa chiamata Islam Nusantara (l'islam dell'Arcipelago), ben diversa da quella mediorientale. Essa incorpora cultura, tradizioni e sapienza locali; moderazione e tolleranza sono tra le caratteristiche distintive. Per questo, la proposta di legge avanzata dal Dpra - così come in passato la poligamia stessa - ha sollevato dure critiche in tutto il Paese. Ai giudizi negativi ha risposto Musannif, a capo dell'VIII Commissione del Consiglio. Ribadendo la legittimità del provvedimento per la morale e la legge islamica, Musannif ha dichiarato: "La mossa è finalizzata a tutelare donne e bambini, in caso il nikah siri si risolva con un divorzio".

Muazzinah Yacob, docente dell'Islamic State University of Ar-Raniry ed attivista per i diritti delle donne, condanna il disegno di legge in modo categorico. L'accademica attacca il Dpra: "Non vi è alcun bisogno di deliberare sulla questione, se alla base di tutto ciò vi è solo la necessità di far entrare denaro nelle casse del governo locale, sfruttando le donne come 'oggetto' dei desideri sessuali".

Tra gli oppositori alla proposta vi sono anche i membri della Komisi Nasional Anti Kekerasan terhadap Perempuan (Komnas Perempuan), la Commissione nazionale contro la violenza sulle donne – organismo statale indipendente, fondato per decreto presidenziale nel 1998. Adriana Venny, commissario di Komnas Perempuan sostiene che il Raqan proposto sia solo uno sforzo per "legalizzare" il desiderio sessuale. "Siamo profondamente e seriamente preoccupati dalla questione – afferma –. La poligamia non è altro che una forma di violenza domestica: non dovrebbe essere accettata e tantomeno praticata. Questa pratica è sconsigliata anche in Paesi a maggioranza islamica. Da essa trae beneficio solo il marito, che così può dare sfogo alla propria libido su più di una donna. Mi chiedo se in Indonesia verrebbe accettata la poliandria [relazione matrimoniale di una donna con più uomini]".

Circa il 98% dei cinque milioni di residenti di Aceh sono musulmani. La sharia è entrata in vigore intorno al 2005 in seguito a un accordo di pace fra Jakarta ed il Movimento per la liberazione di Aceh (Gam), gruppo separatista d'ispirazione islamica. I non musulmani di solito possono scegliere se essere puniti o no sotto la legge religiosa e talvolta scelgono una dolorosa fustigazione per evitare un lungo procedimento giudiziario e la prigione.