Nghe An, agenti in borghese attaccano attivisti e parenti di detenuti politici

Il gruppo di oltre 20 persone stava cercando di entrare in una prigione della provincia centro-settentrionale. Gli assalitori, armati di caschi e bastoni, hanno colpito in modo indiscriminato. Un gruppo di detenuti in sciopero della fame per protesta contro le pessime condizioni in cella. 


Hanoi (AsiaNews) - Agenti in borghese e miliziani filogovernativi hanno attaccato e colpito oltre 20 attivisti pro diritti umani in Vietnam e parenti di prigionieri politici rinchiusi in carcere. Le violenze sono avvenute nei giorni scorsi, mentre il gruppo di persone stava cercando di entrare in una casa circondariale della provincia di Nghe An, nella zona centro-settentrionale del Paese. 

Gli assalitori hanno usato caschi e bastoni per colpire in modo indiscriminato i membri del gruppo, fra i quali vi erano anche donne e anziani. Secondo alcune testimonianze locali, fra i responsabili dell’attacco vi erano anche agenti della polizia in borghese e criminali comuni, utilizzati dalle autorità per reprimere dissenso e attivismo. 

“Li ho riconosciuti, perché anch’io sono stato rinchiuso in quel carcere in passato” ha dichiarato l’ex prigioniero politico Trinh Ba Khiem a Radio Free Asia (Rfa). Il riferimento è al Campo numero 6 della provincia di Nghe An, all’esterno del quale è avvenuto l’attacco. 

A guidare l’assalto sarebbe stato un responsabile del carcere chiamato Du; all’interno della banda vi era anche un ex detenuto di nome Phuong, condannato a 20 anni di carcere per traffico di droga. “La polizia lo ha fatto uscire - ha aggiunto Khiem - per attaccarci”. 

Fra quanti non hanno potuto incontrare i familiari in carcere vi è Nguyen Thi Kim Thanh, moglie del giornalista Truong Minh Duc. La donna, operata di recente all’addome, è stata picchiata e costretta a lasciare il campo di prigionia senza aver incontrato il marito. Fonti locali aggiungono che, ad oggi, vi sono almeno quattro prigionieri politici nel campo 6 - essi sono Truong Minh Duc, Dao Quang Thuc, Nguyen Van Tuc e Tran Phi Dung - in sciopero della fame per protestare contro le pessime condizioni in cella. 

Secondo attivisti e ong internazionali in Vietnam vi sono almeno 128 detenuti di coscienza, ma il numero potrebbe essere anche superiore. Nel dicembre scorso Nguyen Kim Binh, del Vietnam Human Rights Network, ha parlato di almeno 200 prigionieri politici.