Estradizione: una marcia di protesta a Yuen Long, senza il permesso della polizia
di Paul Wang

Gli organizzatori criticano le violenze delle triadi contro gli attivisti e l’immobilità delle forze dell’ordine. Lo scorso 21 luglio gruppi di teppisti in maglietta bianca hanno ferito almeno 45 persone. La polizia è arrivata solo 40 minuti dopo. Un “memoriale” per ricordare Li Peng e sfuggire al divieto della polizia.


Hong Kong (AsiaNews) – Una marcia di protesta è stata indetta per domani nella zona di Yuen Long, nel nord dei Nuovi Territori, per condannare le violenze di cui sono stati fatti oggetto decine di attivisti contro la legge sull’estradizione la scorsa settimana alla fermata della metropolitana di Yuen Long. Gli organizzatori hanno deciso di tenere la manifestazione anche se la polizia l’ha vietato, a causa di nuovi rischi di violenze.

Il 21 luglio scorso, dopo una manifestazione di centinaia di migliaia per cancellare la famigerata legge sull’estradizione, un gruppo di circa 100 persone – fra cui membri delle mafie locali – vestite con magliette bianche e armati di sbarre di ferro e bastoni, si sono accaniti contro gruppi di attivisti e democratici che ritornavano dalla manifestazione anti-estradizione, facilmente riconoscibili per essere vestiti con magliette nere. I teppisti hanno ferito almeno 45 persone e nella loro ira hanno colpito anche passeggeri della metropolitana e una donna incinta. Gli organizzatori delle marce e i gruppi democratici denunciano le violenze dei teppisti, ma anche l’immobilità della polizia, che è rimasta assente dalla carneficina per oltre 40 minuti, anche se sollecitata da chiamate di emergenza.

La polizia afferma che i membri delle T-shirt bianche sono residenti dei villaggi di Yuan Long, ma anche membri di triadi locali come la 14K e la Wo Shing Wo.

Gli organizzatori nutrono però il sospetto che gli scontri fossero programmati, come pure l’assenza della polizia, per creare divisione e paura sul fronte degli anti-estradizione.

Per le forze dell’ordine vi è il rischio che la manifestazione di domani rinfocoli scontri fra i due gruppi e per questo l’ha vietata. Ma gli organizzatori vogliono farla a tutti i costi, anche se rischiano di essere accusati di raduno illegale.

Intanto, i sostenitori della marcia hanno lanciato una richiesta online per trovare modi di aggirare il divieto della polizia. Alcuni hanno suggerito di tenere un “memoriale” per l’ex primo ministro Li Peng, morto il 22 luglio scorso. La popolazione di Hong Kong, che celebra ogni anno la memoria del massacro di Tiananmen, disprezza Li Peng, da molti visto come uno dei maggiori responsabili del massacro.

L’ordine della polizia non si applica in casi di memoriali, raduni culturali e religiosi.