Yuen Long, la polizia usa i lacrimogeni contro i dimostranti

La manifestazione nel distretto di Hong Kong era stata convocata per denunciare le violenze del 21 luglio scorso. Le autorità non hanno concesso il permesso di manifestare, ma gli organizzatori hanno tirato dritto. Da settimane la popolazione di Hong Kong manifesta contro la legge sull’estradizione voluta da Pechino.


Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – La polizia di Hong Kong ha iniziato a lanciare lacrimogeni contro i partecipanti a una manifestazione pacifica (ma non autorizzata) nel distretto di Yuen Long. L’area è la stessa dove un gruppo di appartenenti alla mafia locale ha picchiato a sangue 45 manifestanti democratici che tornavano dalla protesta dello scorso 21 luglio scorso.

L’aggressione è iniziata con un gruppo di circa 100 persone vestite con magliette bianche e armati di sbarre di ferro e bastoni, che si sono accaniti contro gruppi di attivisti e democratici che ritornavano dalla manifestazione anti-estradizione, facilmente riconoscibili per essere vestiti con magliette nere.

I teppisti hanno ferito almeno 45 persone e nella loro ira hanno colpito anche passeggeri della metropolitana e una donna incinta. Gli organizzatori delle marce e i gruppi democratici denunciano le violenze dei teppisti, ma anche l’immobilità della polizia, che è rimasta assente dalla carneficina per oltre 40 minuti, anche se sollecitata da chiamate di emergenza.

Per denunciare l’accaduto, un gruppo di attivisti democratici ha chiesto l’autorizzazione per manifestare oggi a Yuen Long. Alla protesta, in corso, partecipano decine di manifestanti.

Da settimane nel Territorio si susseguono proteste – spesso macchiate da scontri fisici – convocate per evitare la legge sull’estradizione: la norma permetterebbe alla Cina continentale di ottenere l’estradizione automatica per chiunque si trovi nell’ex colonia britannica.