La dengue continua a mietere vittime, panico in Bangladesh
di Sumon Corraya

Nel solo mese di luglio sono stati registrati 5.500 nuovi casi di questa malattia, trasmessa da un insetto che ama le pozze di acqua stagnante. Le autorità invitano la popolazione a lavorare per la consapevolezza e la prevenzione. La Caritas locale: “Tutto il nostro staff è in campo per aiutare”.


Dhaka (AsiaNews) – La febbre dengue continua a mietere vittime in Bangladesh. Soltanto nel mese di luglio sono stati registrati più di 5.500 nuovi casi: secondo il ministero della Salute si tratta del numero più alto nella storia dell'epidemia. Nel 2019, fino a oggi, il Paese ha contato 10mila malati. Almeno 35 le vittime accertate: fra queste anche un medico cattolico, il dott. William Mrong.

Gli ospedali della capitale parlano di “centinaia di persone” che ogni giorno, spaventate, si presentano con i sintomi (veri o presunti) della malattia. Gli operatori sanitari dichiarano che non vi sono più letti per i malati infettivi. Nessuno conosce la situazione delle campagne, dove non vi sono presidi sanitari.

Le autorità invitano la popolazione a fare il possibile per prevenire il diffondersi della malattia. L'acqua stagnante nei vasi, i tubi per l'innaffiamento e in generale le pozze idriche sono l'habitat perfetto per la mosca che propaga la dengue: fondamentale eliminare queste sacche.

Nirmol Rozario, presidente dell'Associazione cristiana del Bangladesh, ha dichiarato ieri che “la dengue sta diventando epidemica. La popolazione è nel panico, bisogna impegnarsi di più nella prevenzione”. Edward Pallab Rozario, coordinatore sanitario di Caritas Bangladesh, dice ad AsiaNews: “Tutto il nostro personale è impegnato in questa lotta. Abbiamo circa 3.500 persone sul territorio che lavorano per la consapevolezza della gente”.