La guerra di Pechino: ex pilota della Cathay Pacific dà le dimissioni
di Paul Wang

Dal 2016 Jeremy Tam-Man-ho è stato eletto al Legco nel partito pro-democrazia. Pechino obbliga la Cathay Pacific di mettere da parte o licenziare tutti coloro che hanno partecipato alle manifestazioni anti-estradizione perché un pericolo “per la sicurezza”.


Hong Kong (AsiaNews) – Jeremy Tam Man-ho, ex pilota della Cathay Pacific e parlamentare democratico, ha dato oggi le dimissioni, sperando di mettere fine alla “tempesta politica” che ha colpito la compagnia aerea.

Nei giorni scorsi, la Cathay ha subito pressioni da Pechino perché escludesse dai voli in Cina tutti i suoi impiegati che hanno partecipato attivamente alle manifestazioni anti-estradizione ad Hong Kong e perché li licenziasse. Secondo Pechino lasciare spazio a queste persone in volo è un attentato alla “sicurezza”.

In seguito a ciò, l’amministratore delegato Rupert Hogg e il suo vice Paul Loo Kar-pui hanno rassegnato le dimissioni e la compagnia ha dovuto ubbidire alle richieste dell’Aviazione civile di Pechino.

In un post su Facebook, Tam, spiega che egli ama il suo lavoro, ma che ha dovuto licenziarsi dopo 18 anni di impiego per le aspre critiche rivolte alla Cathay Pacific e a lui da parte di personalità pro-Pechino, come l’ex governatore Leung Chun-ying. Già pilota, egli è stato eletto al Legco nel 2016. Da allora non poteva volare, ma svolgeva le funzioni di “esperto” e per mantenere il livello di esercizio, ogni tre mesi partecipava a simulazioni di volo.

La guerra della Cina contro le manifestazioni di Hong Kong è divenuta anche una guerra commerciale: il 7 agosto scorso, Zhang Xiaoming, direttore dell’Ufficio per Hong Kong e Macao, insieme a Wang Zhimin, capo dell’Ufficio di collegamento di Hong Kong, hanno tenuto un seminario a porte chiuse a Shenzhen, a cui sono state invitate 500 personalità del mondo del business e parlamentari pro-Pechino. Zhang ha chiesto a tutti loro di sostenere il governo e la polizia di Hong Kong.

Alla domanda se il problema della Cathay Pacific non significasse una diminuzione di Hong Kong come “economia libera”, il capo dell’esecutivo Carrie Lam ha risposto: “Non posso rispondere sulle decisioni commerciali di specifiche compagnie”.