Arcivescovo di Lahore: Cristiani vicini ai musulmani del Kashmir indiano
di Shafique Khokhar

Continuano le tensioni nei territori di confine, dopo la revoca dello status speciale allo Stato del Jammu e Kashmir. Minoranze cristiana, indù e baha’i invocano la pace e pregano affinchè il premier indiano Modi abbandoni l’idea della guerra.


Lahore (AsiaNews) – Le minoranze religiose del Pakistan “pregano per il popolo del Kashmir indiano”. È quanto afferma in un video-messaggio mons. Sebastian Shaw, arcivescovo di Lahore. Egli interviene sulle nuove tensioni che da settimane coinvolgono India e Pakistan in seguito alla decisione del governo di Delhi di revocare lo status semi-autonomo del Kashmir. L’arcivescovo pakistano dichiara: “Vediamo e ascoltiamo le notizie preoccupanti sul Kashmir. Il governo di [Narendra] Modi ha reso difficile la vita delle persone e riattizzato il terrorismo, mentre nega i loro diritti. Celebriamo una messa speciale affinchè Dio doni a Modi la grazia, abbandoni l’idea della guerra e venga al tavolo dei negoziati”.

Secondo mons. Shaw, “la guerra non è la soluzione. Se qualcuno si intossica con [l’idea] della guerra, esso distrugge se stesso e la nazione, le persone muoiono e l’economia del Paese recede”. Al termine del video aggiunge: “Preghiamo tutti per la questione del Kashmir, in modo che venga risolta in modo pacifico”.

Sullo stesso tema, ieri davanti al club della stampa di Karachi hanno manifestato i membri delle minoranze religiose: la Commissione nazionale per il dialogo interreligioso dell’arcidiocesi locale, la Commissione interconfessionale per la pace e l’armonia, fedeli indù e baha’i. P. Saleh Diego, vicario generale dell’arcidiocesi e direttore della Commissione nazionale Giustizia e pace della Conferenza episcopale pakistana, ha lanciato un appello: “Tutti noi, minoranze del Pakistan, chiediamo la pace in Kashmir e imploriamo che le Nazioni Unite prendano sul serio la questione. Lasciate che il popolo kashmiro viva in pace e armonia”.

Allama Muhammad Ahsan Siddiqui, amministratore della Commissione interconfessionale, ha sottolineato: “L’islam predica la pace, la fratellanza e l’armonia; proibisce lo spargimento di sangue e il caos. Condanniamo la costante negazione da parte dell’India del diritto della popolazione kashmira ad auto-determinarsi”.