Militante indù: Chiudere tutti i centri di preghiera cristiani per ‘conversioni forzate’
di Nirmala Carvalho

Il segretario del gruppo ultranazionalista Vishwa Hindu Parishad vuole soprattutto la chiusura del “Divine Call Center” di Mulki. Il militante accusa tutti i missionari cristiani di convertire i bambini poveri con l’inganno. Presidente del Global Council of Indian Christians: “Vogliono distogliere l’attenzione dai problemi reali”.


Mumbai (AsiaNews) – Un radicale ultra-nazionalista indù del Karnataka chiede la chiusura di tutti i centri di preghiera cristiani perché attuerebbero “conversioni forzate” di fedeli indù al cristianesimo. Egli sostiene che le conversioni farebbero parte di una “cospirazione sistematica”, quindi invoca l’aiuto di tutti gli indù, affinchè riportino alle organizzazioni nazionaliste i tentativi di conversione. Infine chiede l’apertura di un’indagine e “il controllo di tutti i centri religiosi” dello Stato. Ad AsiaNews Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), afferma: “Condanniamo con forza le accuse di conversione forzata”.

Il radicale si chiama Sharan Pumpwell ed è il segretario locale del Vishwa Hindu Parishad (Vhp), gruppo di estrema destra indù legato al partito di governo Bharatiya Janata Party. Ieri ha organizzato una conferenza stampa nell’hotel Kidiyoor di Udupi durante la quale ha chiesto la chiusura del “Divine Call Center” di Mulki, un centro di preghiera cattolico situato a Mulki. Secondo il radicale, due missionari del centro avrebbero convertito con l’inganno Pradeep Kotian, un giovane indù autista di taxi. I due cattolici lo avrebbero torturato e ripreso con le telecamere, minacciando di diffondere il video sui social se egli non avesse rinnegato la propria fede.

Pumpwell dichiara: “Sappiamo che in quel centro vengono attuate conversioni forzate di indù al cristianesimo e la religione indù viene insultata”. Poi, riferendosi più in generale alle scuole cristiane, ha aggiunto: “Molte famiglie sono vittime di conversione. Ci sono esempi di studenti che subiscono il lavaggio del cervello. I missionari promettono di sostenere i bambini poveri, dandogli soldi e facendoli studiare. Dopo però, li costringono a cambiare religione. I poveri sono il loro obiettivo principale, vengono sedotti con l’istruzione e gli ostelli”. Per questo, promette, “faremo pressione sul governo centrale guidato da Narendra Modi affinchè attui una legge anti conversione”.

Sajan K George sottolinea che il Divine Call Center di Mulki “è un luogo di preghiera, le persone vengono secondo il proprio volere, per cercare pace e consolazione nella loro vita. Nessuno è forzato, nessuno è costretto a partecipare alla preghiera. Le accuse di conversione sono fabbricate. Migliaia di persone hanno frequentato questo centro sperimentando rinnovamento, guarigione e nuova vita. Non c’è mai stata nessuna conversione forzata o obbligata”.

Secondo il leader cristiano, “la questione delle conversioni viene ripescata da alcuni sparuti estremisti di estrema destra solo per conquistare l’attenzione dei media. Al momento il Karnataka è sotto una terribile inondazione, l’economia è debole, tra gli agricoltori aumentano le difficoltà e disoccupazione. Questo è solo un altro tentativo di distogliere l’attenzione dai problemi reali. Il censimento del governo mostra che la popolazione cristiana è già diminuita. Questi furfanti di estrema destra agiscono per scopi personali e politici e tentano di suscitare tensioni settarie con accuse di conversioni forzate”.