Thailandia, i giovani "forza dell'evangelizzazione"
di Weena Kowitwanij

Il cardinale Kitbunchu ha chiuso l'Anno dell'eucarestia ed inaugurato quello dell'evangelizzazione. Ai giovani presenti alla cerimonia ha detto: "La fede può portare delle difficoltà, ma il vero discepolo aiuta Cristo anche a portare la croce".


Nakhon Pathom (AsiaNews) – La società thailandese è "povera d'amore e di giustizia" e ogni cattolico "ha il dovere, uguale per tutti, di testimoniare la pietà e l'amore di Cristo come mezzo per migliorarla". Con queste parole il cardinale Michai Kitbunchu, arcivescovo di Bangkok e presidente della Conferenza episcopale thailandese, ha presieduto nel seminario di S. Giuseppe la cerimonia di chiusura dell'Anno dell'eucarestia. La stessa cerimonia ha segnato l'inizio dell'Anno dell'evangelizzazione.

Il porporato ha ricordato alla folla presente nel seminario il 2 dicembre che "la chiusura dell'Anno eucaristico, che ci ha uniti nella Chiesa, ci rende ancora di più testimoni di Cristo davanti alle persone di altre fedi nella condivisione del Suo amore". "Aprendo l'anno evangelico – ha proseguito – voglio ricordare ad ognuno di voi il dovere uguale per tutti di testimoniare la pietà e l'amore di Gesù. La nostra società è povera di amore e giustizia e noi dobbiamo essere uniti nel portare la serenità e la pace all'interno del mondo in cui viviamo".

Ai gruppi giovanili presenti alla funzione, il card. Kitbunchu ha detto: "Spero che voi giovani possiate divenire una forza evangelizzatrice seguendo il vostro ruolo nella società. Seguire Gesù più condurvi ad affrontare delle difficoltà nella vita di tutti i giorni, ma il vero discepolo deve aiutare anche a portare la Croce".

Padre Kanok Sithisan, cappellano della Commissione episcopale cattolica per i giovani, 2 notti prima della cerimonia ha guidato 400 giovani provenienti dai 6 Distretti territoriali – che comprendono  60 parrocchie e 141 scuole cattoliche – nella capitale. Qui sono stati ospitati in un seminario minore dove si sono preparati per la funzione celebrata dal cardinale.

P. Sithisan dice: "La cosa che mi ha impressionato di più è stato il numero di giovani che si è voluto confessare la notte prima della funzione. Sono sicuro che la loro forza e la loro volontà di confessarsi gli è stata ispirata dall'eucarestia che per un anno, parrocchia per parrocchia, sono stati invitati ad adorare tutto l'anno scorso".

Krisada Sonasi, seminarista al terzo anno nella congregazione Betharam, dice: "La spiritualità della nostra congregazione è basata sull'evangelizzazione delle aree remote del Paese, dove nessuno vuole andare. Io sono felice, durante le mie vacanze estive, di avere la possibilità di raccontare il Vangelo ai bambini delle comunità tribali delle colline". Phusit Sornpetch, una catechista, aggiunge: "Al momento l'evangelizzazione non si limita ai preti o ai religiosi. I laici hanno un ruolo importante nel testimoniare Cristo e la sua vita a tutti". Patnipa Sukpak, che guida i giovani della prima Divisione territoriale, spiega: "Come capo, cercherò in ogni modo possibile di invogliare i giovani a partecipare alle attività della Chiesa cattolica, così come faranno anche i capi delle altre 5 Divisioni".

Sawanee Kitachaoren, membro della Legio Mariae della parrocchia di S. Pietro a Nakhon Pathos, conclude: "Ogni volta che faccio visita ad una famiglia cattolica leggo una parte del Vangelo e discuto con i miei ospiti i passaggi che ci hanno colpiti di più. Allo stesso modo, dopo la visita informo il gruppo di S. Vincenzo dè Paoli sulle necessità più urgenti di queste famiglie, spesso molto povere".