Sirisena: la Cina è ‘fuggita’ con i soldi per la Torre del Loto

La Lotus Tower è la torre più alta dell’Asia del sud. La costruzione rientra nei progetti della “Nuova Via della seta cinese”. Un’azienda di Pechino avrebbe sottratto 11 milioni di dollari.


Colombo (AsiaNews/Agenzie) – Una commissione parlamentare ha deciso d’indagare sulle accuse lanciate dal presidente dello Sri Lanka Maithripala Sirisena, che ha denunciato un’azienda di Pechino di essersi “volatilizzata” con 11 milioni di dollari. L’occasione era la cerimonia d’inaugurazione della “Torre del Loto” (Lotus Tower), la torre più alta di tutta l’Asia del sud. Le accuse hanno acceso un ampio dibattito sull’isola, perché Pechino è uno stretto alleato di Colombo e perché il pinnacolo rientra nei progetti della “Nuova Via della seta cinese”.

Con i suoi 356 metri d’altezza e 17 piani, la Lotus Tower svetta sul Beira Lake, nel cuore della capitale srilankese. Al suo interno ci sono ristoranti, un auditorium, una stazione televisiva, un museo sulle telecomunicazioni, un centro commerciale e per una sala conferenze. È costata in totale più di 100 milioni di dollari, di cui l’80% finanziato dalla Cina.

Il 16 settembre, durante la grandiosa cerimonia inaugurale, Sirisena ha detto che nel 2012, quando al governo c’era il suo predecessore Mahinda Rajapaksa, l’azienza statale Telecommunication Regulatory Commission (Trc) ha depositato due miliardi di rupie (11,09 milioni di dollari). Il denaro, destinato alla costruzione, era stato depositato presso l’Aerospace Long-March International Trade Co (Alit), di proprietà di Pechino.

Nel 2016, ha aggiunto, l’Alit “è svanita”. “Avremmo potuto spendere quel denaro – ha accusato – per lo sviluppo del Paese, l’educazione e le medicine per i malati”. Da parte sua, Rajapaksa ha replicato: “Dire che uno tra i più grandi conglomerati cinesi è scomparso con due miliardi di rupie del governo srilankese, è un orrendo insulto verso la Cina”.