Mons. Arshad: La Chiesa pakistana prega per le vittime del terremoto

Il bilancio aggiornato del sisma è di 50 morti. Caritas Pakistan e l’ufficio diocesano di Islamabad-Rawalpindi stanno visitando le zone colpite e portando assistenza ai feriti. Capo dei vescovi pakistani: “Preghiamo affinchè la vita torni alla normalità”.


Islamabad (AsiaNews) – La perdita di vite umane, i feriti e la distruzione di proprietà private “sono una grande tragedia”. Lo confida ad AsiaNews mons. Joseph Arshad, arcivescovo di Islamabad-Rawalpindi e presidente della Conferenza episcopale pakistana, esprimendo “profonda tristezza” per quanti hanno perso la vita durante il terremoto di due giorni fa che ha colpito la parte nord-orientale del Pakistan. L’arcivescovo dichiara: “Di fronte a questa catastrofe naturale, voglio esprimere la mia sincera solidarietà a coloro che sono colpiti da questa tragedia. In particolare prego per il riposo dei defunti, la guarigione dei feriti e perché abbiano consolazione tutti coloro che piangono per la perdita dei propri cari”.

Il 24 settembre una scossa di magnitudo 5.8 della scala Richter ha colpito il distretto di Mirpur, al confine con l’India. Il presidente dei vescovi pakistani riporta che “il potente terremoto ha fatto tremare diverse zone nelle province di Punjab e Khyber Pakhtunkhwa e della capitale federale. Il sisma è stato avvertito anche qui a Islamabad, Rawalpindi, Murree, Jhelum, Charsadda, Swat, Khyber, Abbottabad, Bajaur, Nowshera, Mansehra, Battagram, Torghar e Kohitan”.

Secondo i dati ufficiali, continua il prelato, il bilancio “è di 50 morti e più di 500 feriti. Vari ospedali sono sotto emergenza. L’Autorità nazionale per la gestione dei disastri (Ndma) e l’Autorità provinciale per la gestione dei disastri (Pdma) hanno ricevuto l’ordine di condurre le operazioni di soccorso e raccogliere informazioni sui danni procurati dal tremore”.

Mentre le squadre di soccorso hanno raggiunto le zone colpite, aggiunge “noi come Chiesa cattolica, attraverso Caritas Pakistan e in collaborazione con l’unità diocesana della Caritas a Islamabad-Rawalpindi, siamo coinvolti in maniera attiva nel visitare le aree devastate e nell’aiuto alle vittime”.

Mons. Arshad dichiara in conclusione: “Incoraggio le autorità civili e tutti gli operatori coinvolti nelle ricerche e nelle operazioni di recupero nel loro lavoro di assistenza alle vittime del disastro. Inoltre invito tutti a pregare per il Pakistan e ad assistere in qualsiasi maniera affinchè la vita possa tornare alla normalità”. (A.C.F.)