Wto: via libera ai dazi Usa sulle merci europee. Crollano i titoli asiatici

Le principali piazze asiatiche perdono circa il 2% del proprio valore. Ieri i titoli delle 100 maggiori società quotate alla borsa di Londra hanno perso oltre il 3%. I timori di un’altra guerra commerciale – oltre a quella con Pechino – frenano gli investitori. I sussidi concessi dall’Unione europea a Airbus sono alla base delle nuove tariffe, che dovrebbero partire dal 18 ottobre.


Tokyo (AsiaNews/Agenzie) – Questa mattina tutti i maggiori titoli asiatici sono in forte calo a causa delle preoccupazioni dilaganti sui mercati internazionali. Il ribasso delle principali piazze dell’Asia è dovuto al via libera alle nuove tariffe statunitensi sulle esportazioni europee, autorizzato ieri dall’Organizzazione mondiale del commercio (Wto), che ha gettato gli investitori nel caos per i timori di una nuova ondata di sanzioni commerciali, oltre a quelle che già contrappongono Washington e Pechino.

All’apertura delle contrattazioni sul mercato di Tokyo, l’indice Nikkei 225 ha perso il 2,2% del proprio valore; quello australiano ASX 200 il 2,1%; ieri il Ftse 100 (che raccoglie le 100 società più capitalizzate quotate sul mercato di Londra), ha chiuso con un ribasso del 3,2% del valore.

Secondo Margaret Yan, analista del CMC Market, il crollo dei titoli è dovuto “ad alcune crepe che si stanno formando in varie parti dell’economia statunitense e anche alla fiducia degli investitori”. Questi ultimi mostrano “crescenti paure per una recessione globale e l’aumento del rischio di mercato [perdite dovute a movimenti sfavorevoli dei prezzi, ndr]”.

Per gli analisti, i timori sono accentuati dalle notizie che arrivano dagli Stati Uniti, dove il presidente americano Donald Trump ha ottenuto l’autorizzazione a imporre dazi all’Unione Europea su merci per un valore annuo di 7,5 miliardi di dollari (circa 6,8 miliardi di euro), come sanzione per i sussidi ricevuti da Airbus, il più grande costruttore europeo di aeroplani.

La disputa sugli aiuti concessi ad Airbus dura da almeno 15 anni ed è stata al centro di numerose polemiche fin dall’inizio del mandato del presidente Trump. Secondo un funzionario di Washington, citato dal Wall Street Journal, gli Stati Uniti applicheranno le nuove tariffe a partire dal 18 ottobre: del 10% sui grandi aerei commerciali e del 25% su prodotti agricoli e industriali.

Anche l’Italia, che negli Usa esporta beni agroalimentari per 42 miliardi di euro, è a rischio. La nuova guerra commerciale potrebbe danneggiare, se non addirittura azzerare, le esportazioni di alcuni tra i più famosi prodotti del “Made in Italy” all’estero: Parmigiano Reggiano, olio extravergine d’oliva, mozzarella di bufala campana Dop e vino.